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A Rimini l’omaggio di Hera a Fellini con una mostra di Trash Art

Opere d'arte realizzate sui principi dell'economia circolare, partendo da materiali di scarto, per omaggiare il grande cineasta: l'esposizione nel foyer del teatro Galli è aperta al pubblico dal 7 al 25 luglio

Pubblicato:07-07-2021 18:23
Ultimo aggiornamento:07-07-2021 18:59
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Di Cristina Rossi e Davide Landi

RIMINI – I frame dei film più famosi di Federico Fellini replicati dall’assemblaggio di centinaia di tasti di vecchi computer, ritagli di pelle, tessere metalliche. Opere d’arte realizzate sui principi dell’economia circolare, partendo da materiali di scarto, per omaggiare il grande regista riminese. Ed è proprio a Rimini che queste opere sono in mostra, con l’iniziativa portata avanti dal progetto Scart, promosso dal gruppo Hera in collaborazione con il Comune, nel foyer del teatro Galli. Nella serata di ieri sono state svelate le 14 opere, tributi ai film che vanno a comporre la mostra, ora aperta al pubblico che può visitarla gratuitamente dal 7 al 25 luglio, dal martedì alla domenica dalle 10 alle 19.

Inizialmente l’esposizione era prevista nel 2020 per le celebrazioni del centenario della nascita del grande cineasta riminese, ma è stata poi sospesa a causa dell’emergenza sanitaria. I lavori sono stati realizzati coinvolgendo gli studenti di tre importanti Accademie di Belle arti, che hanno realizzato otto grandi quadri e sei più piccoli utilizzando esclusivamente materiale di recupero: quelle di Firenze e Carrara e per la prima volta quella di Ravenna. Quest’ultima in particolare ha sperimentato l’accostamento della millenaria tecnica del mosaico, “vocazione naturale della città”, spiega la direttrice Paola Babini, alla moderna Trash Art. Inoltre, è stata realizzata una statua di Fellini, alta due metri e mezzo, che lo ritrae sul set con il megafono alla bocca, nell’atto di dare indicazioni agli attori.    


In particolare, i quadri come 14 fotogrammi rievocano le atmosfere iconiche di alcuni tra i film felliniani che lo hanno reso celebre e apprezzato nel mondo. Si passa dalle raffigurazioni dei premi Oscar come 8 e mezzo (1963) e La dolce vita (1960) con Anita Ekberg e Marcello Mastroianni, sagomati da centinaia di tasti di vecchi computer, ai ritagli di pelle, alle fibbie, borchie e tessere a lamina metallica per rievocare il bianco e nero de Lo sceicco Bianco (1952) con Alberto Sordi. E poi ancora fermi immagine dal primo lungometraggio a colori, Giulietta degli spiriti (1965) e fotogrammi da La strada (1954), Le notti di Cabiria (1957), Satyricon (1969), I clowns (1970), Il casanova (1976), e Ginger e Fred (1985). Infine, l’ultima pellicola di Fellini del 1990, La voce della Luna, ricordata da una scena con Paolo Villaggio e Roberto Benigni.

“Guardare un’opera realizzata con materiali di recupero ci fa riflettere perché responsabilizza ognuno di noi. In genere veniamo a vedere una mostra per cercare la bellezza, un’emozione – spiega Maurizio Giani, direttore Marketing e Sviluppo nuove iniziative Herambiente e coordinatore progetto Scart – queste opere oltre a emozionare trasmettono anche un messaggio, che è l’obiettivo del progetto Scart”. In più di 20 anni di attività infatti, imponendo il tema del recupero e della valorizzazione dei materiali nel mondo dell’arte, Scart ha realizzato una collezione di oltre 1.000 pezzi fra componenti d’arredo e di design, sculture, quadri, strumenti musicali, costumi di scena e scenografie. Proprio per sensibilizzare su economia circolare e sviluppo sostenibile da sempre al centro della strategia della multiutility, Hera ha organizzato negli scorsi anni con alcuni pezzi della collezione Scart mostre itineranti, fruite da migliaia di visitatori.   

Scart “è un progetto artistico che è capace di rilanciare, grazie al linguaggio dell’arte, la grande sfida dell’economia circolare: indicando la strada del riuso e del recupero come percorso imprescindibile per uno sviluppo sostenibile“, sottolinea Tomaso Tommasi di Vignano, presidente della multiutility. La mostra, ha ricordato l’assessore comunale alla Cultura Giampiero Biscaglia, avviene a pochi mesi dalla prossima inaugurazione del museo dedicato a Fellini, “nel cuore della città e nel cuore di un polo culturale che si sta realizzando, che non solo Rimini, ma l’Italia intera consegnerà al mondo”.

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