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Il nodo della cittadinanza a Zaki, Parlamento in pressing sul Governo

Per legge devono ricorrere due condizioni: che lo straniero abbia reso "eminenti servizi all'Italia" oppure che "ricorra un eccezionale interesse dello Stato". Per lo studente egiziano si configurerebbe la seconda condizione

Pubblicato:07-07-2021 12:16
Ultimo aggiornamento:07-07-2021 12:16

patrick zaki
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ROMA – È la legge 91 del 1992, che reca ‘nuove norme sulla cittadinanza’, a disciplinare la concessione della cittadinanza a Patrick Zaki. All’articolo 9 comma 2, la norma disciplina proprio il caso dello studente egiziano. Si tratta della disciplina richiamata dalla mozione approvata dal Parlamento italiano. “Con decreto del Presidente della Repubblica, sentito il Consiglio di Stato e previa deliberazione del Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro dell’interno, di concerto con il Ministro degli affari esteri, la cittadinanza può essere concessa allo straniero quando questi abbia reso eminenti servizi all’Italia, ovvero quando ricorra un eccezionale interesse dello Stato“, si legge.

Ora dunque tocca al governo, attraverso il ministero dell’Interno e degli Esteri, proporre il conferimento della cittadinanza. Devono ricorrere due condizioni: che lo straniero abbia reso “eminenti servizi all’Italia” oppure che “ricorra un eccezionale interesse dello Stato”. Per Zaki si configurerebbe questa seconda condizione, come ha sostenuto ad esempio Luigi Manconi in una lettera indirizzata alla titolare del Viminale Luciana Lamorgese: “L’incolumità di Zaki e il suo forte legame con l’Italia rappresentano senza dubbio un interesse eccezionale per il nostro Paese“, ha scritto l’ex presidente della commissione diritti umani del Senato.

Tuttavia nonostante il via libera del Parlamento alla mozione, la concessione della cittadinanza non è un atto automatico. La novità del voto in Parlamento è tuttavia che il governo abbia espresso parere favorevole alla mozione e che abbia già avviato le verifiche sulla sussistenza dei criteri richiesti, come precisato dal sottosegretario agli Esteri Benedetto Della Vedova. Ciononostante nell’esecutivo c’è anche chi ritiene che la prima verifica da compiere è che la strada della cittadinanza non comporti rischi per lo studente egiziano, in particolare in relazione alla durata della carcerazione preventiva a cui è sottoposto. In questo senso andrebbero alcune informative al governo da parte dell’intelligence. È questo il motivo per cui, si apprende, non ci sono ancora certezze sui tempi in cui la cittadinanza potrà essere concessa.


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