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VIDEO | Traffico di droga nel Nord Barese, 12 arresti

Le persone, accusate di associazione per delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti aggravata dal metodo mafioso e disponibilità di armi, sarebbero riconducibili al clan Miccoli-De Rosa

Pubblicato:07-07-2020 09:00
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 18:36
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carabinieri
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BARI –  L’operazione ‘Turn over’ coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Bari ha permesso di disvelare che a Trinitapoli, comune in provincia di Barletta – Andria – Trani, era attiva una associazione dedita allo spaccio di droga che si e’ imposta con armi e minacce. Le accuse a carico di 12 persone ritenute vicine al gruppo criminale Miccoli-De Rosa sono associazione per delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti, aggravata dal metodo mafioso e dalla disponibilita’ di armi. I dettagli dell’indagine svolta dai carabinieri saranno resi noti nel corso di una conferenza stampa che si terra’ in mattinata.
La base operativa del gruppo era nel rione cittadino chiamato ‘case maldette’. Li’, attraverso una rete capillare di vedette, controllavano chiunque passasse per le strade del quartiere bonificando vicoli e palazzi da eventuali microspie piazzate dalle forze dell’ordine. Il gruppo era organizzato su due livelli: al piu’ basso si trovavano gli spacciatori che ricevevano ordini da chi, di grado superiore, si occupava di approvvigionamento e confezionamento della droga. Le indagini sono iniziate dopo l’omicidio di Severino Benedetti, assassinato a Trinitapoli il 12 gennaio di cinque anni fa.
Le intercettazioni hanno rivelato la presenza del gruppo che in un primo momento era guidato da Pietro De Rosa, ucciso l’anno scorso, poi dai fratelli Michele e Nicola Buonarota considerati dagli inquirenti “responsabili di intrattenere i contatti con i fornitori e gestire i proventi dell’organizzazione”. Con i due in carcere sono finiti anche Alberto Campanella (gia’ dietro le sbarre perche’ considerato autore dell’omicidio di Cosimo Damiano Carbone), Giuseppe Campanella, Cosimo Damiano Miccoli, Vincenzo Musciola’, Gesualdo Saracino , Michele Straniere, Michele, Cosimo Damiano Vanni e Giuseppe Vitobello tutti di Trinitapoli e considerati coloro che nel gruppo dovevano “provvedere stabilmente alla vendita della droga ed alle attivita’ strumentali al perseguimento del programma delittuoso, quali occultamento, custodia, trasporto della sostanza stupefacente nonche’ raccolta dei proventi illeciti”, spiegano i militari che all’elenco degli arrestati hanno aggiunto anche due cerignolani che “assicuravano il costante approvvigionamento degli stupefacenti”: si tratta di Angelo Racanati e Matteo Tufariello. Ai fratelli Buonarota e ai Campanella – che tra loro sono cugini – sono contestate anche “le aggravanti di aver agito con la disponibilita’ di armi, come rilevato grazie alle immagini catturate dalle telecamere nascoste, e soprattutto per i metodi mafiosi utilizzati”.

OPERAZIONE ‘TURN OVER’, CLAN SI SPARTIVANO PIAZZE SPACCIO


“Ci troviamo di fronte a personaggi di spicco della criminalita’ organizzata, abituati a gestire questo genere di attivita’ illecite. Non escludiamo che proprio i due nuovi capi possano essere implicati in uno dei tanti fatti di sangue avvenuti nel nord barese negli ultimi 17 anni, dove e’ in atto una guerra di mafia proprio per il controllo e la gestione dei traffici illeciti legati anche al mondo dello spaccio“. Lo ha detto il comandante provinciale dei carabinieri di Foggia, Nicola Lorenzon, nel corso della conferenza stampa in cui sono stati forniti i dettagli dell’operazione ‘Turnover’ che ha portato all’arresto di 12 persone per traffico di sostanze stupefacenti a Trinitapoli.

PUSHER PAGATI IN MEDIA 500 EURO A SETTIMANA

Le indagini hanno rivelato che i pusher erano pagati in media 500 euro a settimana, somma che variava in base alla “produttivita’ degli spacciatori. È molto probabile che lo scopo finale dei clan sia quello di spartirsi il territorio e le piazze di droga piu’ importanti – ha aggiunto il colonnello -. Abbiamo purtroppo notato la pervicacia dell’organizzazione che cerca di riorganizzarsi al piu’ presto per guadagnare sempre di piu’“. L’operazione e gli arresti sono considerati “importante obiettivo investigativo partito nel 2015 e che e’ andata a scardinare l’associazione di Trinitapoli dedita allo spaccio di droga, attivita’ molto fiorente”.


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