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Navi. Pili (Unidos) presenta esposto al Garante: “Onorato ha comprato la Tirrenia”

CAGLIARI  - "Nei giorni scorsi avevo annunciato che stamane ci sarebbe stata la vendita dell'intero pacchetto azionario di

Pubblicato:07-07-2015 10:59
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 20:26

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CAGLIARI  – “Nei giorni scorsi avevo annunciato che stamane ci sarebbe stata la vendita dell’intero pacchetto azionario di Cin-Tirrenia ad Onorato, Regione e Governo non hanno mosso un dito, un po’ per ignavia e molto per complicità. La Regione con un ridicolo e sconclusionato comunicato di ieri sera ha goffamente confermato quello che avevo dichiarato nei giorni scorsi in una conferenza stampa ad Olbia, annunciando una sottospecie di ricorso che si è tradotto in una letterina modesta, inutile e priva di qualsiasi efficacia: come capita spesso faranno finta di opporsi ma non faranno niente per contrastare realmente questo nuovo monopolio sui mari della Sardegna”. Così il deputato di Unidos Mauro Pili, che oggi ha presentato un esposto all’Autorità garante per la concorrenza e i mercati per richiedere un intervento sulla scalata dell’armatore Vincenzo Onorato a Cin-Tirrenia, che stando a quanto afferma l’ex Governatore sardo, si sarebbe concretizzata questa mattina nello studio notarile di fiducia del presidente della Moby.

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“La letterina della Regione all’Authority- continua detto Pili- è il più eloquente messaggio di inconsistenza politica e istituzionale che si potesse mettere in campo dinanzi ad un tema così rilevante e decisivo come il trasporto marittimo. Nessun incontro serio con il Governo per fermare questo nuovo atto ostile verso la Sardegna, considerato che alla base di tutto vi è una convezione di 73 milioni di euro pubblici”.


Per Pili, “è evidente che non essere intervenuti in nessun modo concreto lascia comprendere la complicità con l’operazione da parte di Governo e Regione. Nei collegamenti marittimi da e per la Sardegna si è di fatto costituito un rilevante monopolio, senza nessuna concorrenza, sul quale grava anche l’utilizzo di ingenti risorse pubbliche, oltre 73 milioni di euro, che di fatto alimenteranno tale monopolio a scapito di qualsiasi altra concorrenza”.

L’operazione sarebbe stata siglata anche negli aspetti finanziari: a Clessidra, informa Pili, andranno 80 milioni di euro, agli altri soci di Tirrenia 20 milioni di euro. “Tale operazione comporta, rispetto alle stesse analisi elaborate dalla stessa Autorità garante della Concorrenza una concentrazione in un unico soggetto di oltre il 90% del fatturato e del mercato. Si tratta sostanzialmente di una vera e propria fusione societaria- conclude Pili- che tendenzialmente aggraverà la posizione dominante e rafforzerà ulteriormente la concentrazione limitando ulteriormente la già ridotta concorrenza sul settore”.

di Andrea Piana – Giornalista

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