Tutti gli italiani in finale tranne il numero 1: Sinner battuto da Alcaraz al Roland Garros

Semifinale durissima, lo spagnolo vince in 5 set. A Parigi il lieto fine è degli "altri" azzurri: Paolini, Errani, Bolelli e Vavassori

Pubblicato:07-06-2024 18:50
Ultimo aggiornamento:08-06-2024 10:06

Sinner vince masters 1000
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ROMA – Tutti tranne il numero uno. Sinner scopre a Parigi la solitudine del numero primo: tutte “italiane” le finali del Roland Garros, tranne la sua. Paolini, Errani, Vavassori e Bolelli. Vengo anch’io? No, tu no: la finale se la prende – gliela strappa – Carlos Alcaraz. In cinque set, per confermare la regola del nemico, e la crudeltà dell’epica Slam. 2-6, 6-3, 3-6, 6-4, 6-3.

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Alcaraz vince la prima sfida da pretendente al trono, nel passaggio di stato di quella materia di cui sono fatti solo i sogni. Solido e non più gassoso, lo spagnolo. Da Djokovic (operato, convalescente) alla nuova generazione di fenomeni, è una transizione ecologica. Alcaraz si conferma sul Philippe Chatrier il grande rivale presente e futuro. Sul campo, per oggi, vince lui.

Una semifinale durissima, tattica, a tratti dolorosa. Un vietnam di variazioni, “pallettoni”, dropshot e prodezze balistiche. Errori, anche. Qualche crampo. Per entrambi la tigna di restare attaccati alle lungaggini dei cinque set, esplosività ed endurance: la dimensione parallela degli Slam. Primo set “facile” per Sinner, secondo a subire la reazione dello spagnolo, la sliding door ad inizio del terzo set – cedere alla sofferenza o tornare a vivere – poi vinto. E infine la battaglia vera, più liberi, sciolti. Il quarto set gira per un punto, uno smash sbagliato clamorosamente da Sinner che lo avrebbe portato sul 4-5 40-15. Invece pochi centimetri cambiano lo spartito. 6-4, e quinto set. Alcaraz fa valere la migliore forma fisica, “brekka” subito e finisce l’avversario con una teoria indeformabile di palle corte e pallonetti, righe e vincenti. Implacabile. Quando l’altro va a battere per il match, lui sorride gentile. Un brand, ormai.

Nel club dei 29 numeri 1 che il tennis colleziona dal 1973 solo uno non ha vinto almeno uno Slam, Marcelo Rios. Sinner aveva già certificato il suo pass in Australia. Arrivava a Parigi con un’anca sbilenca, dopo aver saltato Roma. Era Alcaraz l’uomo da battere per vidimare la sua novella superiorità sul tennis mondiale. Non c’è lieto finale. Sarà per la prossima volta. A luglio c’è Wimbledon.

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