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Prodi: “Nessuno fa il primo passo, la guerra rischia di non finire mai”

Il Professore: "Domani sembra sempre più favorevole di oggi per fare la pace". Il presidente Cei, Zuppi: "La corsa agli armamenti non è una via sicura per la pace"

Pubblicato:07-06-2022 20:25
Ultimo aggiornamento:07-06-2022 20:25

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BOLOGNA – La guerra in Ucraina “corre il rischio di non finire mai, prolungando dolori e sofferenze”. È il timore espresso dall’ex premier Romano Prodi, questo pomeriggio a Bologna, nella sala dello Stabat Mater dell’Archiginnasio, a un convegno promosso dalle Acli sulla figura del cardinal Giacomo Lercaro. “Nessuno vuole, o può, compiere il primo passo per farsi indietro – è l’amara considerazione del Professore – e domani sembra sempre più favorevole di oggi per fare la pace”.

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Del conflitto ucraino, e non solo, parla anche il cardinale Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna e presidente Cei. Parlando della figura e del ruolo di Lercaro, Zuppi ricorda come “il Concilio Vaticano II avesse chiarissimo l’orrore della guerra”, definendo la corsa agli armamenti “non una via sicura per conservare la pace” e “una delle piaghe più gravi dell’umanità”. Un concetto che “anche Papa Francesco ha riproposto, inascoltato, nella ‘Fratelli Tutti'”, rimarca il cardinale. Che poi aggiunge: “La pace non è mai data una volta per tutte, l’assenza di guerra è solo una tregua. E questa consapevolezza dovrebbe aiutarci”. In altre parole, sostiene Zuppi, “c’è ancora tanto da imparare dal Concilio Vaticano II. Le tante guerre che producono orrori e povertà sfidano la Chiesa a stare dalla parte dei poveri”, perché “solo una Chiesa dei poveri è una Chiesa di tutti”, sostiene il presidente Cei.


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