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ROMA – “Mi viene spesso chiesto perché i miei post su Telegram sono così duri. La risposta è che li detesto. Sono bastardi e presuntuosi. Vogliono la morte per noi e per la Russia. E finché sono vivo, farò di tutto per farli sparire“. È questo il messaggio apparso oggi sul profilo di Dmitry Medvedev, già presidente e primo ministro russo e attuale vicepresidente del Consiglio di sicurezza della Russia. La comunicazione, che è già virale e sta suscitando polemiche, è la prima della giornata ed è pertanto priva di riferimenti. È probabile che i destinatari impliciti del messaggio siano i Paesi occidentali, contro cui l’ex presidente si è già schierato più volte nel contesto del conflitto in Ucraina.
Medvedev, come riporta l’agenzia russa Tass, già in passato aveva fatto presente che su Telegram aveva deliberatamente scelto di rinunciare a un linguaggio diplomatico. Parlando all’emittente panaraba Al Jazeera l’ex presidente aveva sottolineato che “lo stile di ciò che viene pubblicato lì indica chiaramente” il suo “coinvolgimento diretto” nell’offensiva militare russa in Ucraina, che ha provocato migliaia di vittime e milioni di sfollati e rifugiati. L’ex premier ha aperto un canale Telegram il 14 marzo, circa venti giorni dopo l’inizio dell’intervento militare, lanciato lo scorso 24 febbraio, e a oggi è seguito da 340mila persone. Il messaggio odierno giunge sulla scia di numerose dichiarazioni dei vertici del Cremlino, in cui si contesta un atteggiamento da parte dei politici e dei media occidentali incline a seminare “russofobia”.
“Gravissime e pericolose le affermazioni di Medvedev. Sono parole inaccettabili, che ci preoccupano fortemente anche perché arrivano dal vicepresidente del Consiglio di Sicurezza russo. Non è un segnale di dialogo, non è un’apertura verso un cessate il fuoco, non è un tentativo di ritrovare la pace, ma sono parole inequivocabili di minaccia verso chi sta cercando con insistenza la pace”. Così il ministro degli Affari esteri e della cooperazione internazionale Luigi Di Maio, commentando il messaggio di Medvedev.
Il titolare della Farnesina ha proseguito: “È doveroso smettere di alimentare tensioni con provocazioni e minacce, ribadisco: per arrivare alla pace non basta l’apertura dell’Ucraina e la spinta della comunità internazionale, ma serve la Russia e la volontà di dialogo di Putin. Le affermazioni che arrivano oggi, invece, non lasciano dubbi e allontanano da parte russa la ricerca della pace – ha aggiunto Di Maio -Piuttosto danno linfa a una campagna d’odio contro l’Occidente, contro quei Paesi che stanno cercando con insistenza la fine delle ostilità in Ucraina”.
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