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Lavoro, Bankitalia: “In futuro l’intervento pubblico dovrà farsi più selettivo”

Il dirigente di Palazzo Koch Fabrizio Balassone, in audizione alla commissione Bilancio alla Camera: "Bisogna tradurre le misure del Pnrr in guadagni di produttività e crescita"

Pubblicato:07-06-2021 14:02
Ultimo aggiornamento:07-06-2021 14:50

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ROMA – “Le misure che sono state necessarie per contrastare le conseguenze economiche della pandemia hanno avuto dimensioni eccezionali. Con l’attenuarsi dell’incertezza l’intervento pubblico avrà il compito non semplice di farsi più selettivo, concentrandosi nei settori che più a lungo sconteranno difficoltà legate alla crisi sanitaria, sostenendo e accompagnando verso una nuova occupazione chi ancora sarà senza lavoro”. Così Fabrizio Balassone, Capo Servizio Struttura Economica della Banca d’Italia, nel corso di una audizione in commissione Bilancio alla Camera sul decreto Sostegni bis. “L’ampia possibilità di ricorrere alle integrazioni salariali consente di attutire gli impatti della graduale rimozione del blocco dei licenziamenti. L’introduzione di ulteriori strumenti, quali la Cassa integrazione guadagni straordinaria in deroga alle disposizioni vigenti, accresce tuttavia ulteriormente la complessità e la frammentarietà del nostro sistema di ammortizzatori sociali”, ha aggiunto Balassone.

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“AIUTO ALLA CRESCITA ECONOMICA È UNA MISURA UTILE E BEN DISEGNATA”

Alla Camera Balassone ha ricordato che “la velocità con cui nei prossimi anni le finanze pubbliche potranno convergere verso le condizioni pre-crisi dipenderà anche dalla capacità di tradurre le riforme e gli investimenti definiti nell’ambito del Pnrr in effettivi guadagni di produttività e di crescita”. Il decreto Sostegni bis, ha spiegato il dirigente di Bankitalia, “rafforza temporaneamente il cosiddetto Aiuto alla crescita economica (ACE) innalzando al 15 per cento (dall’1,3 per cento del regime ordinario) l’aliquota del rendimento nozionale sugli incrementi di capitale fino a 5 milioni effettuati nel 2021; ne amplia la possibilità di fruizione concedendo alle imprese l’opzione di trasformare l’importo deducibile dal reddito in un credito di imposta da utilizzare immediatamente in compensazione”. L’Ace, ha concluso Balassone, “è una misura utile e ben disegnata. Il suo potenziamento può risultare particolarmente utile nella congiuntura attuale, caratterizzata da un generalizzato aumento dell’indebitamento e dalla contrazione della redditività che determinano l’indebolimento della patrimonializzazione delle imprese italiane. Il provvedimento potrà determinare benefici di natura selettiva: incentiva apporti di capitale da parte degli azionisti che si verificheranno prevalentemente quando vi sia una concreta prospettiva che l’azienda cresca e generi reddito”.


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