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Arcigay in campo per Merola, la Lega: “Teme di perdere la Salara”

BOLOGNA - Il voto del 19 giugno

Pubblicato:07-06-2016 16:02
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 22:50

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bacio gay

BOLOGNA – Il voto del 19 giugno a Bologna “è cruciale”. La possibile vittoria della candidata leghista Lucia Borgonzoni spaventa. E così l’Arcigay lancia un appello per una “ampia mobilitazione” al voto in favore del sindaco uscente, Virginio Merola, per “difendere la città dall’eventualità di un governo di destra, razzista e omotransfobico“. E’ quanto scrive il consiglio direttivo del circolo “Il Cassero”, in un comunicato stampa diffuso in tarda mattinata. E’ un appello rivolto in particolare “a chi ha scelto domenica scorsa di non votare o di votare un altro candidato- spiega Arcigay- non vogliamo riproporre l’ennesimo sconfortante aut aut, semmai il nostro appello ha come scopo la costruzione delle condizioni di agibilità politica dalle quali ogni nostra battaglia, anche la più dura, non può prescindere”. Ce n’è anche per il Pd. “Ci auguriamo che una sana autocritica e un ritrovato spirito di ascolto da parte della maggioranza di centrosinistra uscente facciano da catalizzatore durante questo passaggio, molto delicato per la nostra città”, avvertono dal Cassero.

La consigliera comunale leghista, Lucia Borgonzoni


Il voto al primo turno, analizza dunque l’Arcigay, “ci consegna il ritratto di un tessuto cittadino frammentato e con una fetta crescente di elettorato che ha scelto di non esercitare il diritto di voto. Sono due segnali allarmanti, molto seri, che interpellano la comunità cittadina e che, soprattutto, chiamano in causa i partiti, le loro pratiche, il loro rapporto con la città”. Il “tema più importante” però “è quello che si staglia all’orizzonte: il voto a cui Bologna è chiamata il prossimo 19 giugno è cruciale e merita la massima attenzione”. Da qui l’appello a “un’ampia mobilitazione che difenda la città dall’eventualità di un governo di destra, razzista e omotransfobico. Chiediamo perciò agli elettori e alle elettrici di Bologna che con noi condividono i valori dell’antifascismo e della pari dignità di tutte e tutti, di recarsi alle urne quel giorno e di votare Virginio Merola“. In questo “panorama preoccupante”, però, secondo Arcigay dalle urne arrivano anche “segnali importanti, testimonianza tangibile di una città che, in politica, riesce ancora a sorprendere”. Il Cassero saluta quindi “con piacere la vittoria del centrosinistra al Santo Stefano e l’importante risultato, nello stesso Quartiere, di Coalizione Civica”. Un risultato “carico di significati e di possibili interpretazioni- sottolinea Arcigay- ma che esprime innanzitutto una bocciatura senza sconti rispetto alla maggioranza di centrodestra uscente, cioè a chi appiattisce la politica a uno sterile manuale di comportamento o, ancor peggio, in quel manuale di buone maniere camuffa e reitera la politica dell’esclusione e dell’intolleranza”.

bologna_salara_arcigayLA REAZIONE DI BORGONZONI – E’ “poco democratica” e “probabilmente, nasce da un interesse personale sullo spazio” della Salara “sul quale ho sempre chiesto un bando”, la posizione del Cassero di Bologna, che oggi ha lanciato un appello ai cittadini perché al secondo turno vadano a votare e votino per Virginio Merola. La candidata sindaco del centro destra sotto le Due Torri, Lucia Borgonzoni, replica dunque all’invito del consiglio direttivo del Cassero ai bolognesi. Gli iscritti all’Arcigay, sottolinea la leghista, “non mi hanno chiamato ai dibattiti organizzati con i candidati, non mi hanno ascoltato in vista delle elezioni. Come fanno, quindi, a sapere come la penso?“. Insomma, “è la loro, ad essere una presa di posizione poco democratica”. Forse, prosegue l’esponente del Carroccio, “le loro parole nascono dall’interesse personale sulla Salara, dato che noi, e con noi anche il Movimento 5 stelle, abbiamo fatto battaglie perché quello spazio fosse messo a bando come si fa con tutti gli altri in città”. Poi, “io non dico che loro non possano averlo, dico che si dovrebbe fare un bando. Loro partecipano e se sono bravi, magari lo rivincono”.

di Andrea Sangermano e Angela Sannai

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