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Festa mamma. Pamela, pilota di Mangusta: “In Afghanistan pensavo a mia figlia realizzando miei sogni”

Spiegare la sua professione a sua figlia non è stato semplice, ma Pamela Sabato lo ha fatto: "Le ho spiegato che io e suo papà siamo impegnati per aiutare gli altri”

Pubblicato:08-05-2021 10:30
Ultimo aggiornamento:07-05-2021 16:49
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pamela pilota mangusta
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La redazione DireDonne per la Festa della mamma ha scelto alcune storie emblematiche. Le ‘Mamme21’ sono donne ‘resistenti’ che hanno osato, sognato e sperato sempre, affermando la propria volontà, i propri desideri, in modo anche diverso dal canone che tutti si aspettavano. Donne che per essere felici hanno scardinato e superato limiti e consuetudini, scegliendo spesso le strade più difficili con coraggio, magari solitudine e sempre grande forza d’animo.

ROMA – “L’ultima volta in Afghanistan sono stata nell’estate del 2019, per tre mesi, come Comandante di squadrone degli Elicotteri Mangusta dell’Esercito italiano e sono stata la prima donna comandante dell’Unità di aviazione della Forza Armata all’estero. Un’esperienza bellissima che vedeva realizzati tutti i miei sogni e sacrifici di una vita. Ma non c’era mattina che non pensassi a lei, non c’era sera che prima di dormire il mio pensiero non fosse per lei”. A raccontare questo “cuore diviso a metà” è Pamela Sabato, Maggiore dell’Esercito italiano, pilota degli elicotteri da combattimento AH129 Mangusta. Per la Festa della mamma all’agenzia Dire ha parlato dei sacrifici, ma anche della gioia di unire una professione operativa e intensa e la cura di sua figlia, che ha 7 anni, il suo pensiero costante quando è stata così lontana da casa.

In teatro operativo Pamela Sabato c’è stata quattro volte e la sua vita, come quella dei suoi colleghi, del VII Reggimento Vega di Rimini, e di tutti i reparti operativi trascorre “in prontezza. Voli addestrativi e mantenimento delle capacità per noi piloti- ha spiegato l’ufficiale- sono indispensabili”.


Quella di Pamela è stata una strada di dura formazione e di passione, nata prima per la vita militare e poi per il volo. “Mi sono arruolata nell’Esercito- ha raccontato- dopo il liceo scientifico. Ho fatto il concorso e sono entrata come soldato semplice. Ho visto che la vita militare era ciò che volevo e quindi ho fatto il concorso per l’Accademia militare di Modena. Durante il percorso per diventare Ufficiale ho scoperto il volo”. Così dopo un iter formativo intenso Pamela Sabato fa un altro concorso per poter diventare pilota dell’ aviazione dell’Esercito. “Ho fatto due anni di corso- ha ricordato- tra l’Aeronautica e l’Esercito e ho conseguito 2 brevetti di pilota militare di elicottero e poi come pilota osservatore, conseguendo l’abilitazione per 4 elicotteri tra cui il Mangusta”.

Che fosse questo il suo destino di pilota Pamela l’ha scoperto sorprendendo tutti, anche se stessa. “L’aviazione dell’Esercito ha diverse flotte e io mi sentivo piu a mio agio a pilotare un elicottero da combattimento che non uno da trasporto. Non me l’aspettavo nemmeno io”. L’elicottero “impiegato nei teatri operativi in particolare in quello afghano ha un potere deterrente- ha spiegato l’Ufficiale- ed è pronto ad usare armi. Forniamo sicurezza ad altri assetti, siamo come una scorta”, ha precisato.

Spiegare la sua professione a sua figlia non è stato semplice, ma Pamela Sabato lo ha fatto. “L’ultima partenza in missione era nel periodo estivo, avevamo l’aiuto di nonni e del centro estivo. Mio marito, pilota anche lui, è stato magnifico. La bambina era serena quando la sentivo al telefono e questo mi ha permesso di affrontare tutto al meglio e realizzare quella soddisfazione che vedeva per la prima volta una comandante dell’Unità, unica di Afghanistan, con elicotteri Mangusta. Le ho spiegato che io e suo papà siamo impegnati per aiutare gli altri”.

La stessa pagina dell’emergenza sanitaria lo ha dimostrato: “Il VII Vega è stato impiegato durante il periodo di lockdown per trasportare dispositivi sanitari- ha detto Pamela Sabato che è anche PI del suo Reggimento- Così elicotteri con scopi militari sono stati destinati per aiutare la popolazione, per salvare vite, sono questi gli ideali su cui abbiamo giurato”.

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