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Covid, l’Rt in Italia è in risalita. L’Iss: “Proseguire con le restrizioni”

Nessuna regione a rischio alto, ma la Calabria va verso lo scenario peggiore. Ricoveri sotto la soglia critica, l'Rt medio risale a 0,89

Pubblicato:07-05-2021 12:28
Ultimo aggiornamento:07-05-2021 18:17

schillaci
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ROMA – “Nel periodo compreso tra il 14 e il 27 aprile 2021 l’Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 0,89 (range 0,85- 0,91), in lieve aumento rispetto alla settimana precedente (quando era a 0,85, ndr), ma sotto l’uno anche nel limite superiore”. È quanto emerge dalla bozza dell’ultimo monitoraggio settimanale sul Covid-19 dell’Istituto superiore di Sanità e del ministero della Salute. “Questa settimana – prosegue il report – continua il calo nell’incidenza settimanale – 127 per 100.000 abitanti (26/04/2021-02/05/2021) vs 146 per 100.000 abitanti (19/04/2021-25/04/2021) – Sebbene la campagna vaccinale progredisca sempre più velocemente, complessivamente l’incidenza resta elevata e ancora lontana da livelli (50 per 100.000) che permetterebbero il contenimento dei nuovi casi”.

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RICOVERI IN TERAPIA INTENSIVA SOTTO LA SOGLIA CRITICA

Per quanto riguarda l’occupazione dei posti letto, il monitoraggio dell’Iss segnala che “scende il numero di Regioni/PPAA che hanno un tasso di occupazione in terapia intensiva e/o aree mediche sopra la soglia critica (5 Regioni/PPAA vs 8 della settimana precedente). Il tasso di occupazione in terapia intensiva a livello nazionale è sotto la critica (27%), con una diminuzione nel numero di persone ricoverate che passa da 2.748 (27/04/2021) a 2.423 (04/05/2021). Il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale scende ulteriormente ed è sotto la soglia critica (29%) – si legge ancora nel report – Il numero di persone ricoverate in queste aree passa da 20.312 (27/04/2021) a 18.176 (04/05/2021)”.

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CALABRIA VERSO SCENARIO AD ALTO RISCHIO

“Si osserva un miglioramento generale del rischio, con nessuna Regione a rischio alto secondo il DM del 30 aprile 2020 per la seconda settimana consecutiva”. È quanto emerge dalla bozza dell’ultimo monitoraggio settimanale sul Covid-19 dell’Istituto superiore di Sanità e del ministero della Salute. “Sei Regioni/PPAA – prosegue il report – hanno una classificazione di rischio moderato (di cui una, Calabria, ad alta probabilità di progressione a rischio alto nelle prossime settimane) e 15 Regioni/PPAA che hanno una classificazione di rischio basso. Una Regione (Molise) e una Provincia Autonoma (Bolzano) hanno un Rt puntuale maggiore di uno, ma con il limite inferiore sotto l’uno. Tutte le Regioni/PPAA hanno una trasmissibilità compatibile con uno scenario di tipo uno”.

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AUMENTANO I CASI RILEVATI GRAZIE AL TRACCIAMENTO

“Per i tempi che intercorrono tra l’esposizione al patogeno e lo sviluppo di sintomi e tra questi e la diagnosi e successiva notifica, verosimilmente molti dei casi notificati in questa settimana hanno contratto l’infezione nella prima metà di aprile“. Lo spiega la bozza del report settimanale dell’Istituto superiore di Sanità e del ministero della Salute. “Si osserva una ulteriore diminuzione nel numero di nuovi casi non associati a catene di trasmissione (24.397 vs 27.561 la settimana precedente). La percentuale dei casi rilevati attraverso l’attività di tracciamento dei contatti è in lieve aumento (38,6% vs 38,3% la scorsa settimana). Scende, invece, la percentuale dei casi rilevati attraverso la comparsa dei sintomi (38,3% vs 38,7%). Infine, il 23,1% è stato diagnosticato attraverso attività di screening”.

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“PROSEGUIRE CON RESTRIZIONI E VACCINI”

Infine, l’Iss si sofferma sulle varianti: “La ormai prevalente circolazione in Italia della variante inglese e la presenza di altre varianti, che possono eludere parzialmente la risposta immunitaria, richiede di continuare a mantenere particolare cautela e gradualità nella gestione dell’epidemia. L’incidenza è in lenta diminuzione – si legge ancora nel report – ma ancora elevata per consentire sull’intero territorio nazionale una gestione basata sul contenimento ovvero sull’identificazione dei casi e sul tracciamento dei loro contatti”. Di conseguenza, è necessario “continuare a ridurre il numero di casi, anche attraverso le misure di mitigazione volte a ridurre la possibilità di aggregazione interpersonale e proseguire la campagna vaccinale per raggiungere rapidamente elevate coperture nella popolazione”.

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