NEWS:

Cultura, Vibo Valentia è la Capitale italiana del libro 2021

L'annuncio del ministro della Cultura Dario Franceschini. La città calabrese riceverà un contributo di 500mila euro. La sindaca in lacrime: "È il nostro riscatto"

Pubblicato:07-05-2021 11:38
Ultimo aggiornamento:07-05-2021 13:35

libri
FacebookLinkedInXEmailWhatsApp

La Capitale italiana del Libro 2021 è Vibo Valentia. Lo ha annunciato il ministro della Cultura, Dario Franceschini. Sono sei le città finaliste che si sono contese il titolo: oltre Vibo Valentia, Ariano Irpino, Caltanissetta, Campobasso, Cesena, Pontremoli. La città vincitrice riceverà dal ministero della Cultura, tramite il Centro per il Libro e la Lettura, un contributo pari 500mila euro per la realizzazione del progetto.

LA SINDACA IN LACRIME: “È IL NOSTRO RISCATTO”

“Sono emozionata come non mai. Stiamo facendo un grande percorso come amministrazione per il riscatto della nostra comunità, per portarla avanti, perché la mia città è sempre stata considerata ultima in tutte le graduatorie, e noi invece vogliamo essere orgogliosamente i primi e concorrere in Italia e nel mondo a testa alta. Vibo Valentia è una città bella, piena di straordinarie bellezze e soprattutto fatta di tanta bella gente che legge, che scrive, che ha consapevolezza e un alto senso di identità e di appartenenza“. Lo ha detto tra le lacrime Maria Limardo, sindaca di Vibo valentia, città appena proclamata dal ministro della Cultura, Dario Franceschini, Capitale italiana del Libro 2021.

LE MOTIVAZIONI DELLA SCELTA ALL’UNANIMITÀ

La Giuria presieduta da Romano Montroni ha scelto Vibo Valentia come Capitale italiana del Libro 2021 perché “si è distinta per la qualità delle iniziative presentate, esposte con una chiarezza in cui si fondono rigore ed entusiasmo: ‘L’idea di base’, era scritto nell’introduzione al progetto che ha vinto, ‘è di far entrare prepotentemente il libro nella vita delle persone‘. Un concetto che siamo certi verrà tradotto in comportamenti virtuosi, destinati a lasciare un’impronta duratura. La Giuria – si legge nelle motivazioni – ha dunque scelto all’unanimità come Capitale del libro 2021 la città di Vibo Valentia, premiando il programma che più degli altri sembra efficace per diffondere e promuovere i libri e la lettura“.


BIBLIOBUS IN SPIAGGIA E AUDIOBOOK PER I DISABILI

Una “emozione fortissima” e una “esplosione di gioia” hanno invaso Vibo Valentia un istante dopo la sua proclamazione a Capitale italiana del Libro 2021. Le lacrime della città calabrese sono state quelle della sua sindaca, Maria Limardo, per la quale la vittoria su altre 23 realtà italiane rappresenta “un riscatto” per la sua Vibo. “Non l’ho mai vista così emozionata, lo siamo tutti. Vibo Valentia finalmente è prima”, commenta l’assessora alla Cultura, Daniela Rotino, raggiunta telefonicamente dall’agenzia Dire in questa mattinata di festa. La città riceverà dal ministero 500mila euro con cui realizzerà il progetto, frutto di un “lavoro in sinergia con tutte le componenti culturali di Vibo. Lo abbiamo fatto con tanto impegno e siamo stati premiati dalla Giuria che ci ha scelto all’unanimità”, spiega l’assessora. Adesso il Comune organizzerà un tavolo tecnico per “riunire tutte le componenti culturali, tra cui le biblioteche, le associazioni, gli editori e le librerie per gestire questo progetto che a dire il vero è un po’ lungo”. Un piano che Rotino riassume così: “Il libro al centro dell’attenzione di Vibo Valentia sotto tutti gli aspetti”. Il progetto prevede una serie di azioni volte a coinvolgere tutta la cittadinanza: “Vogliamo portare i libri a casa di chi non ce l’ha, vogliamo coinvolgere le scuole e vogliamo fare un lavoro certosino portando i libri nelle spiagge, rispettando tutte le regole governative, grazie a un sistema bibliotecario che ha un bibliobus adattato come libreria. Andremo nei lidi per fare prestiti, perché sotto l’ombrellone si legge tantissimo”. E poi, “un aspetto a cui teniamo particolarmente” è la lettura per le persone con disabilità grazie ai “molti audiobook che abbiamo in biblioteca”.

Insomma, “questa vittoria è una rinascita per una città che però già legge, lo dimostrano i due Festival che abbiamo: Leggere e scrivere e Vibook a cui sono collegate delle app con gli audiobook a disposizione del pubblico”. I soldi per realizzare tutte le iniziative saranno quelli che arriveranno da Roma, “eventualmente se servirà potremo aggiungere qualcosa, ma noi siamo in predissesto. Ecco perché per noi questo titolo di Capitale italiana del libro significa veramente voltare pagina, cominciare a rinascere e, per restare in tema – dice l’assessora sorridendo – scrivere una pagina nuova della storia di Vibo, che è una storia millenaria e bellissima. Abbiamo sette parchi archeologici che adesso si apriranno grazie alle associazioni. C’è da parte di tutti noi un desiderio di risveglio dopo il letargo di questi due anni e vogliamo ripartire dalla cultura”, conclude Rotino.

FRANCESCHINI: “MANIFESTAZIONE DÀ LUSTRO ANCHE A CHI NON VINCE”

Un concetto ribadito anche dal ministro Franceschini: “La Giuria ha valutato con estrema attenzione i progetti e per eleggere la Capitale italiana del Libro 2021 abbiamo deciso all’unanimità la scelta della città. È la prima volta che facciamo la proclamazione della Capitale italiana del Libro, che deriva da una legge del Parlamento. Per mancanza di tempo – ha spiegto il ministro della Cultura -, lo scorso anno il Consiglio dei ministri ha proclamato Capitale 2020 Chiari, è stato un inizio molto importante. Questa idea nasce dall’esperienza della Capitale italiana della Cultura, che a sua volta nasce dalla Capitale europea della Cultura. Abbiamo visto che queste procedure mettono in moto un meccanismo virtuoso, come il coinvolgimento dei cittadini, la progettazione e l’incrocio tra pubblico e privato. Questo meccanismo è importante non solo per la vincitrice, ma anche per le altre città che partecipano, perché accade come per i premi Oscar, per cui dà lustro anche soltanto la candidatura”, ha concluso Franceschini.

Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it