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Libia, Saviano accusa: “La motovedetta che ha sparato fu ceduta da Salvini e Minniti”

Ieri gli spari contro il peschereccio Aliseo da parte di una motovedetta militare libica. Il comandante ferito è in buone condizioni di salute

Pubblicato:07-05-2021 10:13
Ultimo aggiornamento:07-05-2021 18:18
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ROMA – L’incidente che ha coinvolto il motopeschereccio italiano Aliseo conferma la “pericolosità della zona prospiciente le coste della Libia dove non si può pescare”: così nella serata di ieri fonti della Farnesina, dopo l’episodio in cui una motovedetta militare libica ha aperto il fuoco contro un peschereccio italiano.

“La zona – si aggiunge in un comunicato – è stata del resto definita ‘ad alto rischio’ per tutte le imbarcazioni già nel maggio 2019 dal Comitato interministeriale per la sicurezza dei trasporti”. Le fonti della Farnesina hanno confermato che “il comandante ha riportato solo lievi ferite che non destano preoccupazione”.

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MARINA MILITARE: “COMANDANTE ALISEO IN BUONO STATO SALUTE”

Una ferita di circa due millimetri sulla zona frontale, causata probabilmente da schegge di vetro generate da alcuni proiettili che hanno colpito la plancia del motopesca. A rassicurare sulle condizioni di Giuseppe Giacalone, comandante del peschereccio ‘Aliseo’, è una nota della Marina militare che informa sugli esiti della visita medica avvenuta a bordo della fregata ‘Libeccio’ nella serata di ieri, dopo i colpi sparati da una motovedetta militare libica contro il natante appartenente alla marineria di Mazara del Vallo. “Il comandante risulta in buono stato generale di salute”, conclude la nota.

SAVIANO: “MOTOVEDETTA CHE HA SPARATO FU CEDUTA DA MINNITI E SALVINI”

“Il peschereccio italiano Aliseo, sequestrato dalla milizia libica (il comandante è rimasto ferito da colpi esplosi dai libici), è stato aggredito da miliziani che si trovavano a bordo della Ubari numero 660, motovedetta che fu della Guardia di Finanza italiana e che Minniti e Salvini hanno dato ai trafficanti di esseri umani libici che, oltre a torturare migranti, aggrediscono i pescherecci italiani”. Lo scrive in un post su Facebook Roberto Saviano. “Ben tre pescherecci italiani sono stati aggrediti – aggiunge il giornalista – stavano pescando gamberi rossi, che in Libia non hanno praticamente mercato, quando sui pescherecci italiani sono arrivate le mitragliate dei miliziani libici. L’area in cui stavano pescando è parte della zona di protezione pesca istituita da Gheddafi; per la pesca in quell’area sono previste sanzioni, ma non sono giustificate o legittimate aggressioni“.

Saviano prosegue: “Gheddafi interdisse (senza alcun accordo internazionale) la zona in cui da Mazara da sempre pescano gamberi rossi. Le sanzioni e il sequestro sono probabilmente una leva per chiedere una tangente. La cosa inusuale è l’uso di mitragliatrici contro i pescherecci italiani… quasi i libici volessero alzare la post. Tutto è avvenuto in quell’area che la Libia ha autoproclamato di propria competenza per poter bloccare le partenze di migranti dalle sue coste. E così Minniti e Salvini hanno armato e finanziato chi non si fa scrupoli a torturare migranti e aggredire pescatori italiani. Non c’è nulla di più pericoloso di chi afferma di voler difendere gli italiani quando in realtà mira solo ed esclusivamente al proprio tornaconto personale”.

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