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Pizzarotti: “Oggi il M5S è il partito di Luigi Di Maio”

Il sindaco di Parma e presidente del partito "Italia in Comune" è in corsa alle europee con la lista di Emma Bonino nel collegio Nord-Est

Pubblicato:07-05-2019 09:39
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 14:25

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ROMA – “Fino all’altro giorno dicevano ‘la Lega ha rubato 49 milioni’… all’improvviso di tutto questo non si parla più e si fa l’accordo di governo perché a loro interessa rimanere sulle poltrone e sanno, come sta avvenendo in tante città, che non avranno una seconda occasione”. Così Federico Pizzarotti, sindaco di Parma e presidente del partito “Italia in Comune”, in corsa alle europee alleato con la lista di Emma Bonino nel collegio Nord-Est, intervistato dalla Dire.

“Dove avevano vinto e governato non stanno andando neanche al ballottaggio o stanno perdendo. Sono stati cannibalizzati dalla Lega e quindi perderanno quote alle prossime politiche. In un post molto fortunato che ho fatto qualche tempo fa ho elencato tutte le promesse mancate: dagli F35 all’Ilva passando per l’invenzione lessicale sulla Tav dove hanno detto che ‘ci sono dei presupposti temporanei’ mentre i lavori evidentemente vanno avanti, senza dover citare lo streaming e tanto altro che ormai sembra folclore” ha proseguito il sindaco di Parma. 

Oggi è “più il partito di Di Maio che un Movimento. Un partito guidato, come le peggiori tradizioni, da un cerchio magico, dai fedelissimi di Di Maio che fanno carriera mentre gli altri vengono tenuti nell’ombra… in poco tempo si sono presi tutti i difetti degli altri”, ha chiuso sul punto il sindaco di Parma.


ALLEANZA COI M5S? HARAKIRI ANCHE PER I DEM

“Alleanza Pd-M5s? Direi di no, ma potrei sbagliarmi. Però sarebbe strano, perché l’odio rispetto al Pd è sempre stato molto più forte rispetto a quello della Lega”. 

Il sindaco ricorda che la battuta “‘e allora il Pd?’ e’ diventata un leitmotiv senza neppure entrare nel merito”. Questo suggerisce che “per l’elettore 5 Stelle radicato non passerebbe come messaggio. Allo stesso modo sarebbe un harakiri anche per il Pd. L’uscita di Delrio rispetto a un possibile dialogo è assolutamente negativa. Se questo governo non va avanti, si va alle elezioni che è la cosa più lineare. Magari vincerà la Lega con i suoi alleati del centro-destra, ma l’alternanza fa parte della democrazia e la democrazia ha dei valori solidi e viene esercitata in un modo non coercitivo”.

GOVERNO, LITIGI ANNULLANO OPPOSIZIONI

“I litigi tra Lega e Cinquestelle non so quanto possano essere strumentali, ma è evidente che la strategia funziona perché annulla il dibattito delle opposizioni. Continuano a scontrarsi e noi tutti dibattiamo per settimane di Siri, che non mi sembra l’argomento più interessante per lo sviluppo futuro delle generazioni italiane, ma noi parliamo solo di Siri quindi evidentemente questa strategia funziona. Non parliamo dell’aumento dell’IVA, non parliamo delle politiche industriali, ho letto che si esaltava il fatto che il Governo avesse raddoppiato la crescita da 0,1 a 0,2… diciamo hanno imparato molto bene a vendere una realtà che non è quella che abbiamo davanti agli occhi tutti”. 

“Purtroppo- ha detto ancora Pizzarotti- penso che ce ne accorgeremo quando arriveranno delle manovre difficili, per cui daranno la colpa all’Europa o ad altri. Lo stesso Salvini che in una recente intervista ha detto ‘se vinciamo noi non ci chiederanno i 23 miliardi’ ha detto una falsità perché anche se poi vince non è che va al governo dell’Europa. Ci vuole più informazione e più voglia di leggere informazione qualificata”.

SALVINI FASCISTA? AMMICCA…

“Salvini fascista? Anche in questo è molto bravo, lui non dice mai di esserlo, ma ammicca”, dice Pizzarotti.

 “Mentre Fratelli d’Italia, CasaPound e Forza Nuova si riconoscono orgogliosamente nel fascismo, Salvini corre su un crinale molto stretto, dando accenni, ma senza dirlo esplicitamente. Una strategia che sta pagando. Siamo noi cittadini che dobbiamo essere più attenti a questa deriva, perché è evidente che ci siano molte più azioni sdoganate di razzismo e di insofferenza rispetto alle minoranze rispetto agli immigrati anche a inclinazioni sessuali diverse. Se pensiamo all’evento mondiale delle famiglie rispetto alle tematiche che sono uscite è evidente che con un altro governo non l’avrebbero fatto in Italia, ma se hai un ministro che dice determinate cose come il ministro Fontana piuttosto che Pillon è evidente che stai comunicando senza dirlo dei concetti che sono sicuramente di tipo fascista ma non detto in questo modo”, ha detto ancora Pizzarotti.

EUROPEE, PER ITALIA IN COMUNE +EUROPA ALLEATO NATURALE

“Per me una sintonia c’era già alle elezioni politiche del 2018 quando avevo appoggiato da esterno +Europa” ha detto il presidente del partito “Italia in Comune”, in corsa alle europee con la lista di Emma Bonino nel collegio Nord-Est. 

Parlava “coraggiosamente di Europa in un momento ancora peggiore di quello attuale. +Europa non sono i radicali, è un partito diverso perché parla di tematiche economiche non solo di diritti e di tematiche che sono sempre state care ai radicale. A me è piaciuto, per esempio, che durante le elezioni politiche il loro programma fosse ritenuto quello più credibile dal punto di vista delle promesse rispetto alle spese e alle risorse economiche necessarie. Abbiamo visto negli altri partiti la sperequazione tra le migliaia di promesse che avevano fatto senza avere coperture. Oggi, purtroppo, alla fine dell’anno scopriremo l’aumento dell’Iva, scopriremo le spese in più del reddito di cittadinanza e scopriremo che è calata la prospettiva del nostro Pil, quindi la possibilità di gettito, e scopriremo tante brutte cose”, ha sottolineato Pizzarotti. 

Per Italia in Comune la scelta è stata “l’europeismo perché è uno dei valori contenuti nella nostra Carta dei Valori insieme all’accoglienza, alla cultura e all’istruzione, tematiche di cui tante volte si fa fatica a parlare. Per noi- ha detto ancora Pizzarotti- l’europeismo è un valore importante, anche se siamo nati da poco più di un anno e il nostro percorso è solo all’inizio. Abbiamo deciso di esserci perché non puoi dirti europeista e non essere alle elezioni europee più importante degli ultimi 50 anni visto quello che stava avanzando da destra, abbiamo fatto questa scelta coraggiosa, ma ogni sfida elettorale, soprattutto quando si è molto giovani, è coraggiosa, ma la affrontiamo con tanta determinazione e anche come occasione per farci conoscere”, ha concluso il sindaco di Parma

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