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E’ morto il regista Ermanno Olmi, aveva 86 anni

Malato da tempo, era ricoverato all’ospedale di Asiago da venerdì

Pubblicato:07-05-2018 09:54
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 12:51

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ROMA – E’ morto domenica notte il regista Ermanno Olmi, aveva 86 anni. Malato da tempo, era ricoverato da qualche giorno all’ospedale di Asiago.

ADDIO AL ‘REGISTA DELLE PERSONE COMUNI’

Olmi nasce nel 1931 a Treviglio, in provincia di Bergamo, ma da giovanissimo si trasferisce a Milano, dove frequenta l’Accademia di Arte Drammatica. L’esordio alla regia arriva con negli anni ‘ 50 con “Il tempo si è fermato”, film che delinea lo stile del regista e l’interesse per le storie di persone comuni. Tanti i riconoscimenti ottenuti in 60 anni di carriera tra cui  il premio della critica del 1961 per “Il posto” alla Mostra del cinema di Venezia,  che nel 1988 gli assegna anche il Leone d’Oro per “La leggenda del Santo Bevitore”. Nel 2008 riceve sempre a Venezia il Leone d’oro alla carriera. 

Definito da molti come “il regista del mondo contadino”, il suo film di maggior successo resta probabilmente “L’Albero degli zoccoli”, pellicola ambientata nelle campagne lombarde a fine Ottocento in dialetto bergamasco, che gli valse la Palma d’Oro a Cannes nel 1978. L’ultimo lavoro appena un anno fa con il film documentario su Carlo Maria Martini “Vedete sono uno di voi”.


GENTILONI: “CON OLMI PERDIAMO UN GRANDE ESEMPIO DI CULTURA E VITA”

“Con Ermanno Olmi perdiamo un maestro del cinema e un grande esempio di cultura e di vita. Il suo sguardo incantato ci ha raccontato e fatto capire le radici del nostro paese”, scrive su Twitter Paolo Gentiloni.

FRANCESCHINI: “OLMI UN GIGANTE”

“La scomparsa di Ermanno Olmi priva la cultura italiana di un gigante, uno dei grandissimi maestri del cinema italiano. Intellettuale profondo che ha indagato e esplorato i misteri dell’uomo e raccontato, con la poesia che contraddistingue le sue opere, il rapporto tra uomo e natura, la dignità del lavoro, la spiritualità“. Così il ministro dei Beni e delle attività culturali e del turismo, Dario Franceschini, che ricorda: “ho avuto il regalo di un lungo e indimenticabile incontro con lui nella sua casa di Asiago e di ascoltare un fiume di intelligenza, idee, entusiasmo”.

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