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Draghi-sindacati, a Chigi con gelosia: “Telefoni anche a noi, non solo a Bonomi”

I leader sindacali con l'amaro in bocca dopo l'incontro con il premier che partorisce un "patto del dialogo" che non dice nulla, o quasi, nel merito

Pubblicato:07-04-2022 15:06
Ultimo aggiornamento:13-04-2022 11:48

draghi landini sbarra bombardieri
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ROMA – “Questi non c’hanno una lira”. I sindacati lasciano Palazzo Chigi con l’amaro in bocca, dopo due ore di confronto con Draghi. Tra le mani il bicchiere mezzo vuoto di un “patto del dialogo” che può andar bene nel metodo, ma non dice nulla, o quasi, nel merito. La riunione doveva segnare l’atto primo di una nuova fase che il premier vede come il tentativo di fare “un percorso comune”, instaurando “un dialogo abituale e permanente con i sindacati e con la parte datoriale”.

È la nuova “concertazione”? No. Un po’ perché ancora pesano i rapporti non proprio idilliaci del recente passato, quando Cgil e Uil scesero in piazza contro la Manovra e chiamarono il Paese allo sciopero generale. Un po’ perché oggi non “sembrava questa l’intenzione” dell’esecutivo, raccontano alla Dire i partecipanti all’incontro. Lo si è intuito dall’andamento della conversazione. Il premier ha aperto l’incontro dichiarando la massima disponibilità a concordare misure e interventi in previsione di una situazione di disagio sociale sempre più pressante. “Ci rivedremo subito dopo Pasqua”, ha invitato a segnare sull’agenda.


Ma sul tavolo Draghi non ha messo risorse, oltre ai 5 miliardi del tesoretto Def già appostati per il decreto aiuti che arriverà dopo Pasqua. Per i sindacati non basta. Se il tema è la crisi sociale, il Governo deve trovare fondi per intervenire su pensioni, aumento dei salari, precarietà. Temi su cui il presidente del Consiglio non si è espresso. O meglio, se lo ha fatto, si è limitato ad assentire col linguaggio del corpo.

Capitolo precarietà. Confindustria chiede la moderazione salariale, il sindacato invece propone un contratto come quello appena varato in Spagna, col salario minimo a 1000 euro. Ma il Governo che ne pensa? “Draghi ha annuito”, riferiscono. E come aumentare le buste paga? Detassando gli aumenti contrattuali, è la ricetta del sindacato, che chiede misure sul cuneo fiscale. Draghi annuisce. E il caro energia? Per il sindacato le bollette vanno alleggerite puntando sull’allargamento dell’extra tassa sui profitti energetici. Il Governo che ne pensa? “Draghi ha annuito”, spiegano ancora partecipanti alla riunione.

Ma quindi il premier è d’accordo coi sindacati? Difficile dirlo. Qual è l’interpretazione corretta dell’annuire? Alla sua prima prova la concertazione 2.0 stecca, non c’è ancora armonia. Tant’è vero che Draghi non annuisce neppure quando Cgil e Uil chiedono di tassare i grandi patrimoni e di procedere in tempi brevi a un nuovo scostamento di bilancio per recuperare risorse. I sindacati si permettono di ricordare gli ostacoli politici. I partiti si avvicinano alle scadenze elettorali, difficile metterli d’accordo su nuove tasse, anche se rivolte ai più ricchi.

E poi c’è Confindustria, terzo incomodo. Il sindacato non apprezza la corsia preferenziale telefonica. “Presidente, ogni volta che Bonomi va in tv dice che le ha telefonato. Noi non siamo gelosi, ma le lasciamo anche il nostro numero. Tante volte può tornarle utile…”, dicono col sorriso a Draghi, a quanto risulta alla Dire. Questa volta il premier non annuisce. Anzi scuote decisamente il capo.

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