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Il ministro ucraino Kuleba a Bruxelles: “Più armi arrivano, più vite salviamo”

"Sono venuto a chiedere più armi, non aspettate un'altra strage come quella di Bucha", dice il ministro ucraino parlando con gli altri ministri degli Esteri europei a Bruxelles

Pubblicato:07-04-2022 11:24
Ultimo aggiornamento:13-04-2022 12:04
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dal nostro inviato Alessio Pisanò

BRUXELLES – “Più armi abbiamo e prima arrivano in Ucraina, più saranno le vite umane salvate e meno le città e i villaggi distrutti e martoriati come Bucha”. Lo dice il ministro degli Affari esteri ucraino Dmytro Kuleba in una dichiarazione alla stampa prima di una riunione con gli omologhi della Nato, Georgia, Svezia, Finlandia, Australia, Corea del sud, Giappone e Nuova Zelanda.

“SONO VENUTO A CHIEDERE PIÙ ARMI”

“Sono venuto a Bruxelles per partecipare per chiedere ai partner transatlantici più armi: il modo migliore per aiutare l’Ucraina ora è fornirla di tutto il necessario per contenere Putin e sconfiggere l’esercito russo” ha detto il ministro ringraziando la Germania per il supporto nel dotare il Paese di armi anticarro e altre munizioni.


KULEBA UCRAINA
Il ministro Dmytro Kuleba

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“METTETE EMBARGO E CHIUDERE TUTTI I PORTI, NON ASPETTATE UN’ALTRA STRAGE”

“Negli ultimi mesi e nelle ultime settimane l’esecito e l’intera nazione ucraina hanno dimostrato che sappiamo come combattere e come vincere, ma senza sufficienti armi necessarie queste vittorie saranno accompagnate da enormi sacrifici”, prosegue Kuleba, che durante la riunione inviterà gli altri ministri a imporre un embargo di petrolio e gas alla Russia e la chiusura dei porti a tutte le navi e i beni provenienti dalla Russia.

“Spero che non dovremo aspettare che altre stragi come quella di Bucha si ripetano e che il popolo ucraino non soffrirà così tanto per convincere gli europei ad agire”, prosegue il ministro ucraino invitando i suoi omologhi a mettere da parte le loro esitazioni e a non insistere con la distinzione tra armi a scopo difensivo e armi scopo offensivo.

STOLTENBERG (NATO): “RISPOSTE CON PARTNER ASIA E PACIFICO”

“La Nato ha concordato con i suoi partner asiatici e del Pacifico di incrementare la cooperazione pratica e politica in diverse aree, tra cui la cyber-sicurezza, nuove tecnologie e la disinformazione. Stiamo lavorando insieme anche per il cambiamento climatico, la resilienza e la sicurezza marina, perché le sfide globali necessitano di risposte globali”. Queste le parole del segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, in conferenza stampa dopo la riunione con gli alleati Nato e con altri partner mondiali.

“Oggi Georgia, Finlandia, Svezia, Ucraina si sono uniti a noi così come i partner di Nuova Zelanda, Australia, Corea del Sud e Giappone, perché le conseguenze della guerra dureranno a lungo e serve una risposta globale. Abbiamo visto invece che la Cina è ancora riluttante a condannare l’aggressione russa“, continua Stoltenberg. “Siamo d’accordo sul continuare a supportare l’Ucraina con aiuti umanitari, finanziamenti, assistenza alla cyber-sicurezza e una maggiore protezione rispetto a minacce chimiche e biologiche. Condanniamo fermamente gli orribili crimini in Bucha, tutti i fatti devono essere indagati e gli alleati supportano gli sforzi per l’investigazione internazionale”, ha proseguito il segretario generale della Nato. “Aiuteremo anche altri partner a rafforzare la loro resilienza e a mostrare l’abilità di potersi difendere: per la Georgia, ci sarà un pacchetto che prevede delle comunicazioni sicure e cyber-sicurezza. Per la Bosnia-Erzegovina abbiamo sviluppato un pacchetto per una maggiore capacità di difesa, e l’assistenza sarà rilasciata con il pieno consenso del Paese”.

“Abbiamo anche discusso del futuro delle nostre relazioni con la Russia – prosegue il segretario generale – : le sanzioni introdotte dagli alleati della Nato sono senza precedenti e danneggeranno la macchina da guerra di Putin. Continueremo a coordinarci per combattere questa guerra senza senso ma per la prima volta abbiamo tenuto in conto anche come la Cina possa influenzare la nostra sicurezza“.

“Il concetto strategico sarà discusso al summit di giugno a Madrid e sarà il piano di azione dell’alleanza per continuare ad adattarsi alla guerra che stiamo vivendo. Gli alleati sono d’accordo anche su un’accelerazione della difesa digitale: ci sarà un network intorno a 60 siti innovativi nel Nord America ed Europa, lavoreremo col settore privato, accademia, vari partner per assicurarci le migliori nuove tecnologie per la sicurezza dell’Alleanza”, conclude Stoltenberg.

GENTILONI: “IMPATTO DELLA GUERRA DIPENDE ANCHE DALLE SANZIONI”

L’impatto della guerra in Ucraina è difficile da stimare adesso e dipenderà da tre aspetti: da quanto durerà la guerra, dagli effetti delle sanzioni e sull’inflazione”. Così il commissario europeo agli Affari economici Paolo Gentiloni in un intervento al Delphi Economic Forum. “L’economia è entrata in questa crisi in buona posizione, a gennaio avevamo stimato una crescita per quest’anno nell’Ue del 4 per cento, con una buona situazione nel mercato del lavoro e buone prospettive di investimento”, continua Gentiloni.

L’inflazione nell’Ue ha raggiunto livelli molto alti raggiungendo il 7 per cento – ricorda Gentiloni – e subirà il colpo delle sanzioni imposte alla Russia per la guerra in Ucraina; non credo che questo porterà l’economia nel 2022 in territori negativi, ma semplicemente a livelli più bassi di crescita”, osserva il commissario annunciando maggiore chiarezza nelle previsioni economiche che saranno pubblicate a maggio e auspicando misure graduali per la riduzione del debito pubblico e il completamento dell’unione bancaria europea.

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