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Siria, l’Occidente con Trump: “La responsabilità è solo di Assad”

Durissima presa di posizione di Parigi e Berlino, mentree l'Ue si dice "pronta a collaborare con gli Stati Uniti per porre fine alle atrocità"

Pubblicato:07-04-2017 13:06
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 11:05

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ROMA – Nel giorno del bombardamento americano in Siria, i paesi occidentali si stringono intorno a Donald Trump: “la responsabilità è solo del presidente siriano Bashar Al Assad“. Lo scrivono in una nota congiunta la cancelliera tedesca Angela Merkel e il capo di Stato francese Francois Hollande, mentre un portavoce del governo inglese di Theresa May parla di “risposta adeguata ad un barbaro attacco”.

Sulla stessa linea il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni, che accusa apertamente di “crimini di guerra” il regime di Assad, mentre Donald Tusk, presidente del Consiglio dell’Unione Europea, dichiara che l’Ue “collaborerà con gli Stati Uniti per porre fine alle atrocità in Siria”. Applaudono gli alleati di sempre come Israele e il Giappone, mentre il premier turco Erdogan chiede di più: “Uno sviluppo positivo, ma deve essere solo l’inizio”.


Durissima la presa di posizione di Parigi e Berlino, che già nei giorni scorsi avevano provato a portare un’azione contro Assad in seno al Consiglio di Sicurezza dell’Onu, bloccata però dal veto russo. “L’impiego ripetuto di armi chimiche da parte di Assad- dichiarano Merkel e Hollande in una nota congiunta- e i crimini contro il suo stesso popolo rendono necessarie sanzioni che Francia e Germania avevano già invocato nell’estate 2013 dopo il massacro di Ghouta“. Il riferimento è a un sobborgo di Damasco oggetto di un’offensiva dell’aviazione siriana nella quale, tre anni e mezzo fa, sarebbero stati impiegati gas letali. Un episodio ritenuto per più aspetti paragonabile al raid su Khan Sheikoun, risalente a inizio settimana, nel quale pure sarebbero state utilizzate armi chimiche.

Secondo il presidente del Consiglio Gentiloni “l’azione di questa notte” degli Stati Uniti “credo debba non ostacolare, ma accelerare le chance di un negoziato politico per una soluzione duratura che è l’unico antidoto serio alle minacce ancora presenti in quell’area da parte del terrorismo”. Secondo il capo del Governo, infatti, “gli Stati Uniti hanno definito la loro azione come puntuale e limitata e non come una tappa di una escalation militare” e l’azione statunitense è giustificata dall’uso delle armi chimiche, “vietate dalle convenzioni internazionali” che “non può essere circondato dall’indifferenza e chi ne fa uso non può contare su attenuanti e mistificazioni”.

L’Italia è sempre stata convinta che una soluzione duratura alla crisi siriana vada ricercata nel negoziato che deve comprendere tanto le forze di opposizione che quelle del regime e che deve svolgersi sotto l’egida delle Nazioni unite e deve avere anche un ruolo costruttivo da parte della Russia”, conclude Gentiloni che annuncia anche di aver parlato con “Hollande e Merkel e condiviso questa impostazione perchè l’Unione europea contribuisca in questa direzione, della ripresa del negoziato”.

di Michele Bollino

 

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