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Scuola, a liceo ‘Salvini’ di Roma incontro sui ‘mestieri della salute’

[video mp4="https://media.dire.it/2017/04/UMBERTO-I-MESTIERI-SALUTE.mp4" poster="https://www.dire.it/wp-content/uploads/2017/04/UMBERTO-I-MESTIERI-SALUTE.jpg"][/video] ROMA - 'I mestieri della salute' è il titolo del convegno che si è svolto

Pubblicato:07-04-2017 09:29
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 11:05

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ROMA – ‘I mestieri della salute’ è il titolo del convegno che si è svolto oggi presso l’aula Magna del Liceo ‘Tommaso Salvini’ di Roma, organizzato in collaborazione con l’Associazione culturale ‘Idema’, nell’ambito del progetto ‘Orientamento in uscita’ rivolto agli studenti delle classi quarte e quinte dell’istituto. L’iniziativa, che ha avuto lo scopo di aiutare i ragazzi nella scelta futura della professione, ha avuto il patrocinio dell’Azienda ospedaliera universitaria Policlinico Umberto I di Roma. Tanti i professionisti della sanità chiamati ad intervenire davanti alla platea degli studenti, tra cui il direttore generale dell’Umberto I, Domenico Alessio; il direttore della Scuola di specializzazione in Chirurgia Maxxilofacciale, Valentino Valentini; il Capitano di Vascello medico Capo del servizio sanitario della squadra navale della Marina Militare, Cesare Fanton; il direttore del Servizio Trasfusionale, Gabriella Girelli.

“È molto importante dedicare giornate di orientamento come questa rivolte ai ragazzi- ha detto il dirigente dell’istituto, Roberto Gueli, intervistato dall’agenzia Dire- Questi incontri sono poi strettamente collegati ai percorsi che offriamo di alternanza scuola-lavoro. Avere l’opportunità di conoscere professionisti affermati, che raccontano quello che fanno e soprattutto qual è stato il loro percorso di formazione per accedere alla professione, per i nostri ragazzi è davvero prezioso. Non è il primo incontro che facciamo: già in passato abbiamo organizzato convegni come questo ma ovviamente su altri temi- sottolinea- ricordo quello sul copyright, che ha affrontato tutto ciò che ha fare con l’arte, la musica e l’organizzazione per esempio di un concerto, ma anche la conferenza sulle attività sportive a cui ha partecipato il dottor Mario Pescante, che ha raccontato agli studenti della della tregua olimpica che sta perorando in questi momenti di tensione mondiale in quanto osservatore dell’Onu. E credo che, sempre sui mestieri dello sport, organizzeremo presto un nuovo incontro con il Coni”.



Il Liceo ‘Salvini’ organizza queste attività insieme all’Associzione Idema, che “ci dà una grossa mano- ha aggiunto ancora il dirigente scolastico Gueli- ed è molto sensibile a questi temi di formazione dei ragazzi. Credo che il contributo che diamo loro sia di altissimo livello grazie allo spessore dei relatori che ospitiamo”. Ma quanto sono informati gli studenti sui temi riguardanti le professioni sanitarie? “Io sono un’insegnante di scienze- ha risposto all’agenzia Dire Giusi Greco, vicepresidente dell’Associazione culturale Idema- e posso dire che i ragazzi, quando si approccia una didattica legata alla problematizzazione, sicuramente si appassionano a questi temi molto di più. Oggi per esempio abbiamo raccontato loro la storia di ragazzo sordo dalla nascita, che ha subito un intervento per l’impianto della coclea e che quindi ha un microchip nell’orecchio, e gli studenti hanno ascoltato con molto interesse”.


Greco ha quindi tenuto a sottolineare l’acronimo alla base del nome dell’associazione Idema: “Sta per ‘Inventio, dispositio, elocutio, memoria et actio, che sono le cinque parti dell’institutio oratoria- ha spiegato- che secondo Quintiliano, primo docente dell’Impero romano, dovevano in qualche modo formare il giovane retore. Ormai non esistono più i retori di un tempo, ma noi vogliamo formare gli uomini del domani. Abbiamo un mondo che non è dei migliori, ma speriamo di riuscire a dare alle nuove leve quelle competenze che gli permetteranno un domani di sviluppare e rendere un po’ migliore quello che gli stiamo lasciando. Noi facciamo una formazione non convenzionale, o per lo meno cerchiamo di inventarci qualunque cosa ci venga in mente per fare formazione. Ecco perché portiamo i professionisti di settore e di nicchia a scuola, per far capire per esempio ai ragazzi che fare il medico non significa necessariamente fare il chirurgo o il cardiologo, mestieri questi, per carità, validissimi; ma svolgere un’attività in ambito sanitario vuol dire lavorare all’interno di un settore- ha concluso- che deve in qualche interagire anche con tutte le altre parti”.

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