Gli Stati Uniti vogliono chiudere un po’ di consolati in Europa

Tra le prime ambasciate che potrebbero chiudere ci sono quelle di Lipsia, Amburgo e Düsseldorf in Germania, Bordeaux e Strasburgo in Francia e Firenze in Italia

Pubblicato:07-03-2025 08:15
Ultimo aggiornamento:07-03-2025 14:38

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ROMA – Il Dipartimento di Stato americano si sta preparando a chiudere nei prossimi mesi diversi consolati, principalmente in Europa, nell’ottica di ridurre la propria forza lavoro anche a livello globale.

Il Dipartimento sta anche valutando la possibilità di unire presso la sede centrale di Washington alcuni dei suoi uffici che lavorano in settori come i diritti umani, i rifugiati, la giustizia penale globale, le questioni femminili e gli sforzi per contrastare la tratta di esseri umani.

Secondo Reuters alle missioni statunitensi in tutto il mondo è stato chiesto di valutare la possibilità di ridurre di almeno il 10% il personale impiegato negli Stati Uniti e a livello locale. I critici sostengono che i potenziali tagli alla presenza diplomatica degli Stati Uniti, uniti allo smantellamento dell’Agenzia statunitense per lo sviluppo internazionale (USAid) rischiano di indebolire la leadership americana e di lasciare un vuoto pericoloso che avversari come Cina e Russia potranno colmare.

Tra i primi consolati che potrebbero chiudere ci sono quelli di Lipsia, Amburgo e Düsseldorf in Germania, Bordeaux e Strasburgo in Francia e Firenze in Italia.

Gli Stati Uniti hanno più di 270 missioni diplomatiche in tutto il mondo, con un organico complessivo di circa 70.000 persone. Le ambasciate ospitano funzionari dell’esercito, dell’intelligence, delle forze dell’ordine, della sanità, del commercio, del tesoro e di altre agenzie, che monitorano gli sviluppi nel paese ospitante e collaborano con le autorità locali anche per il contrasto al terrorismo, alle epidemie di malattie infettive e al crollo delle valute.

Una mossa che arriva in un momento in cui la Cina ha superato gli Stati Uniti come numero di sedi diplomatiche globali, stringendo forti legami soprattutto in Asia e Africa.

La prospettiva di ampi tagli ha già generato una certa ansia alla CIA, scrive il New York Times. La stragrande maggioranza degli ufficiali dell’intelligence americana sotto copertura lavora proprio presso ambasciate e consolati, fingendosi diplomatici.

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