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Il Pd a Crotone attacca il sindaco di Cutro: “È un dipendente del Governo?”. Ceraso: “Io servo di nessuno”

Secondo il responsabile dem Leo Barberio "La luce del faro andava accesa prima"

Pubblicato:07-03-2023 18:40
Ultimo aggiornamento:08-03-2023 10:29

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ROMA –  Il Partito democratico a Crotone non apprezza le parole con cui il sindaco di Cutro, Antonio Ceraso, si è espresso a favore del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi a proposito del naufragio a Steccato avvenuto domenica 26 febbraio e di plauso alla premier Giorgia Meloni dopo l’ufficializzazione del Consiglio dei ministri giovedì nella sede comunale di Cutro. Leo Barberio, segretario del PD a Crotone, interviene con una lettera aperta dai toni molto duri in cui si domanda se Ceraso “sia un sindaco o un dipendente del Governo” dicendosi “imbarazzato” per le sue parole.

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“Caro Sindaco Ceraso, la luce del faro andava accesa prima – scrive l’esponente Dem – Le dichiarazioni del sindaco di Cutro mi hanno già stupito ieri quando, all’agenzia DIRE ha dichiarato: la disperazione non può mai giustificare condizioni di viaggio che mettono in pericolo la vita dei propri figli e per questo io sto con Piantedosi. Questo, non è il momento di fare polemica, è il momento di riflettere su cosa abbiamo sbagliato e su cosa avremmo potuto fare in più. Nel 2013 all’indomani dell’ultima tragedia a Lampedusa abbiamo avviato un’operazione denominata ‘mare nostrum’che ha salvato molte vite e in quell’occasione, nessuno ha avuto l’idea di additare le povere vittime come responsabili dell’accaduto. Quelle bare nel PalaMilone dovevano quantomeno smuovere l’animo di chi ci amministra e se il governo non vuole affrontare quella che è la realtà allora spetta ai partiti, alle associazioni e alle istituzioni locali gridare a gran voce che l’Italia è un grande Paese e non può permettere che bambini muoiano in mare a 150 metri dalla riva. Dopo le sollecitazioni provenienti da ogni fronte, il Presidente del Consiglio, si degnerà di una visita alla quale tutti ci auguriamo seguano i fatti e non solo una fantomatica battaglia europea per richiamare al senso di responsabilità l’Unione“.


Nella lettera aperta al sindaco di Cutro Antonio Ceraso, il segretario della federazione PD a Crotone Leo Barberio scrive ancora: “Si avvii da subito una nuova operazione ‘mare nostrum’ che porti in salvo donne, bambini e uomini indipendentemente se questo farà guadagnare o perdere un punto nei sondaggi. La storia ci impone di farlo perché noi siamo l’Italia e abbiamo una storia da rispettare e da difendere. Dobbiamo dimostrare che meritiamo di essere un punto di riferimento per l’Occidente e per tutti quei Paesi che ci guardano come faro di umanità e di civiltà. In questo contesto oggi il Sindaco Ceraso mi imbarazza ancor di più perché non si capisce se quelle parole sono pronunciate da un dipendente del governo o da un Sindaco che oggi rappresenta una grande comunità quale è quella di Cutro?!”.

Barberio conclude: “Con la sua dichiarazione ha reso vane tutte le manifestazioni di solidarietà che abbiamo riscontrato e fatto emergere nei giorni scorsi perché, questo governo, non ha mosso un dito per evitare che si verificasse l’evento doloroso e forse anche doloso di quel tragico 26 febbraio mattina e che ha continuato ad infierire con le dichiarazioni indegne pronunciate in quelle stesse ore, frasi che non lasciano spazio a interpretazioni; la misura è ormai colma e l’unico gesto apprezzabile sarebbero le Sue dimissioni. Quindi sindaco ci auguriamo che riportiate al Presidente Meloni le grida di dolore delle vittime e dei superstiti e la volontà del popolo Crotonese e della Calabria tutta che non si gira dall’altra parte rispetto a chi sta peggio ma che, nelle ultime ore ha dimostrato di essere molto più umano dei propri governanti”.

 IL SINDACO DI CUTRO AL PD: NON SONO SERVO DI NESSUNO, BASTA OFFESE

“Io non campo di politica e non sono il servo di nessuno. Pensi a ricucire il suo partito che è sfilacciato senza nè capo nè cosa. Non si deve permettere di offendermi. Io non campo di politica come lui che è un ‘piccioncino’ della politica. Se ne stia calmo, io non sono un servo del Governo, io sono un cittadino che ha combattuto sul territorio quando lui era ‘ovattato'”.

Risponde con toni ancora più duri Antonio Ceraso, sindaco di Cutro, interpellato dalla DIRE alla lettera aperta del segretario della federazione Pd a Crotone, Leo Barberio, che lo ha definito “dipendente del Governo” per le dichiarazioni di stima del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi e della premier Giorgia Meloni.

“Io non sono né come lui – aggiunge Ceraso alla DIRE – né come il padre che campa di politica, che è sindaco del Pd a Scandale non ricordo nemmeno da quanti anni. Questi hanno nella testa solo il comunismo. Io non sono legato a nessun partito. Io mi onoro di essere un dipendente del Governo, io dipendo dal Governo della Repubblica italiana. Loro che sono servi del comunismo da anni sono forse servi di Putin?“.

Ceraso, che ha ancora davanti agli occhi le scene dei morti trovati sulla spiaggia di Steccato domenica 26 febbario, è profondamente amareggiato per l’attacco e non si trattiene: “Quel Leo Barberio è uno stupido, vada a ricucire il suo partito. Io non ho nessun partito. E poi, ammesso e non concesso, io sto parlando del Governo della Repubblica a cui lui dovrebbe anche inginocchiarsi al di là delle colorazioni politiche. Prima di denigrare vada a lavorare. Io sono diventato sindaco dopo 40 anni di onesto lavoro con le istituzioni e per le istituzioni (a capo della polizia locale a Cutro e Crotone, ndr.) e non devo avere nessun riscontro politico. Io sono solo un cittadino, lo ripeto”.

SINDACO CUTRO: FARI SULLA CALABRIA? IL PD NON LI HA MAI ACCESI

Leo Barberio, segretario della Federazione Pd a Crotone, “mi dice che i ‘fari’ avremmo dovuto accenderli prima? Bene, in tanti anni di Governi del Pd, in cui io ero servitore del suo Governo (a guida della polizia municipale locale, ndr.) i fari dal Pd e dal centrosinistra su Cutro e sulla nostra terra sono stati sempre spenti. Perché non li hanno accesi loro quando erano al Governo o quando erano alleati con il Movimento 5 stelle di Giuseppe Conte? Quando mai gli altri Governi hanno accesi i fari su di noi? Non accetto questi attacchi. Io sono al servizio del territorio”, dichiara Ceraso alla Dire replicando alla dura lettera dell’esponente Dem in Calabria che lo ha accusato di essere “dipendente del Governo” Meloni dopo aver letto -ha scritto – l’intervista dell’Agenzia Dire in cui Ceraso apprezzava il comportamento e l’operato del ministro Matteo Piantedosi. “Se io sono servo del Governo allora loro sono servi di Mosca?”, rincara il sindaco Ceraso ancora impegnato con la sua amministrazione in tutto quello che è conseguito al naufragio dei migranti a Steccato dove giovedì 9 marzo si terrà il Consiglio dei ministri nella Sala consiliare del Comune come annunciato dalla premier Giorgia Meloni.

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