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Decarbonizzazione, tra GranTerre-Hera-Cpl un accordo da 20milioni

In cinque anni l'autoproduzione energetica dell'azienda di salumi-formaggi salirà dal 27% al 50% del fabbisogno

Pubblicato:07-03-2023 18:30
Ultimo aggiornamento:07-03-2023 18:30

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MODENA – Un “accordo quadro” per la decarbonizzazione, teso a mettere al servizio del gruppo alimentare le competenze che la multiutility ha maturato negli anni nell’ambito delle soluzioni innovative e integrate per l’efficienza energetica, la produzione dell’energia (comprese le fonti rinnovabili) e la gestione del ciclo idrico. L’hanno firmato GranTerre, tra i principali player del food made in Italy specializzato nella produzione di salumi e formaggi stagionati, e il gruppo Hera, tra le maggiori multiutility italiane. GranTerre, titolare di marchi come Teneroni, Parmareggio, Senfter, con 18 sedi produttive in Italia e una base logistica tra le più avanzate, vuole accelerare nel proprio percorso di sostenibilità e realizzare “un elevato numero di impianti in grado di migliorare l’efficienza energetica e la resilienza dei processi produttivi”, si legge nell’intesa raggiunta. Per realizzarli “al meglio”, Hera Servizi Energia unirà le proprie competenze a quelle di Cpl Concordia, storica azienda ‘energetica’ specializzata in progettazione, realizzazione, gestione e manutenzione di sistemi energetici, formando così una innovativa alleanza per la sostenibilità del territorio.

I PROGETTI

L’accordo, attorno al quale pendono investimenti da 20 milioni di euro nei prossimi cinque anni, è stato perfezionato questa mattina in presenza dell’amministratore delegato di Hera Orazio Iacono, dell’amministratore delegato di GranTerre Giuliano Carletti e del presidente di Cpl Paolo Barbieri. Nel merito dell’intesa, così, sono inclusi progetti di costruzione di impianti fotovoltaici senza consumo di suolo, impianti di cogenerazione e trigenerazione e, più in generale, un “ampio ventaglio di tecnologie in grado di razionalizzare i consumi e garantire l’incremento dell’efficienza energetica nel contesto industriale”, segnalano i firmatari in una nota. Vengono considerate tutte “soluzioni utili per la decarbonizzazione dei consumi energetici” nei siti produttivi italiani GranTerre, alle quali si affianca lo studio di Hera su ipotesi progettuali più di frontiera, come la produzione e l’utilizzo di biometano, biogas ed idrogeno verde.

Nel caso di GranTerre, prendendo in considerazione tutte le sedi produttive presenti in cinque regioni italiane, è possibile stimare già adesso, comunque, un incremento dell’autoproduzione energetica che nel giro di cinque anni passerà dall’attuale 27% al 50% del fabbisogno energetico previsto. Il primo trasferimento pratico dell’accordo firmato oggi consisterà in una serie di studi di fattibilità da parte di Hera, sostenuto dalle competenze di Cpl, che prenderà in considerazione i bilanci dei fabbisogni energetici (elettrici, termici e frigoriferi) di GranTerre, tra l’altro. Carletti ricorda che “non è da oggi che lavoriamo per il miglioramento dei sistemi di gestione, adottando processi, tecnologie e prassi utili a ridurre i consumi energetici ed idrici, oltre che l’inquinamento”. Per Iacono, l’accordo sottoscritto con GranTerre “permetterà a questo importante player industriale di accedere a soluzioni innovative per ridurre la propria impronta carbonica, avendo allo stesso tempo piena garanzia della sostenibilità economica e sociale”. Barbieri, infine, dice che “fare squadra mettendo a fattor comune le competenze dei singoli restituisce sempre, come i progetti ai quali daremo vita nei prossimi anni dimostreranno ancora una volta, un risultato che è maggiore della somma dei singoli contributi”.


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