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Meloni: “Tanti hanno scommesso sul mio fallimento”. E cita Schlein: “È un vantaggio che non ci vedano arrivare”

La premier parla a Montecitorio per il nuovo allestimento della Sala delle donne in vista dell'8 marzo con la sua foto quale prima presidente del Consiglio

Pubblicato:07-03-2023 12:29
Ultimo aggiornamento:08-03-2023 10:09

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ROMA – “Qualsiasi cosa io abbia fatto nella mia vita, i più hanno scommesso sul mio fallimento”. È il giorno dell’orgoglio. Giorgia Meloni rivendica il suo percorso: da presidente di un movimento politico giovanile a premier, passando per ministra e leader di partito. “L’8 marzo sia una giornata di orgoglio e consapevolezza – dice la presidente del Consiglio – il vero tetto di cristallo non si rompe tanto arrivandoci ma dimostrando che si può fare molto bene”.

LA FOTO DI MELONI NELLA SALA DELLE DONNE DI MONTECITORIO

Meloni è alla Camera per essere ‘introdotta’ nella Sala delle donne, voluta anni or sono da Laura Boldrini. Ci sono le foto delle donne che per prime hanno ricoperto un ruolo nelle istituzioni: da Nilde Iotti, prima presidente della Camera, a Marta Cartabia, prima presidente della Corte costituzionale; da Tina Anselmi, prima ministra a Elisabetta Casellati, prima presidente del Senato. E tante altre. Da oggi anche Meloni, prima donna a palazzo Chigi. La premier tiene un lungo discorso sulle donne, ricorda i ruoli svolti in passato e dice: “C’è una buona notizia in quello che può sembrare un pregiudizio”.

Davanti alle telecamere la leader di FdI parla di “un’emozione particolare per il percorso che ho fatto”. E racconta: “Ho varcato la soglia di questo Palazzo per la prima volta da parlamentare a 29 anni e diventai vicepresidente della Camera: è stata una delle tante volte nella mia vita in cui sono stata messa alla prova, una cosa apparentemente più grande di me”, perché “guidavo un’assemblea dove molti avevano un’esperienza maggiore”.


MELONI E QUEGLI SGUARDI DEI COLLEGHI

Meloni ricorda “gli sguardi quasi divertiti dei colleghi la prima volta che sedetti sullo scranno più alto, con l’aria di dire quasi ‘adesso ci divertiamo’”. Poi, scattò qualcosa: “La sorpresa di molti la prima volta che risposi a tono a un collega che aveva molta più eseperienza di me. Se ci pensate per quei ruoli non esiste un corso di formazione, l’esperienza la fai sul campo”.

Meloni, che il giorno dell’insediamento del suo governo alla Camera si definì una “underdog”, insiste: “Ho incontrato quegli stessi sguardi, nella mia vita, tantissime volte. Quando sono diventata il primo presidente donna di un movimento giovanile a destra, quando sono diventata il ministro più giovane della storia d’Italia, quando ho fondato un partito, e ho visto quei volti perfino quando qualche mese fa sono diventata premier, da persona che aveva trent’anni di esperienza politica alle spalle. Qualsiasi cosa io abbia fatto nella mia vita i più hano scommesso sul mio fallimento”.

La presidente del Consiglio fa una pausa, e riprende: “C’entra il fatto che fossi una donna? Probabilmente sì ed è una cosa che io ho realizzato molto tardi nella mia esistenza. Racconto questa storia per dire che c’è una buona notizia in quello che può sembrare un pregiudizio. Accanto a lei c’è il presidente della Camera Lorenzo Fontana, ai suoi lati delle mimose. “Il messaggio che alla vigilia dell’8 marzo ho per le donne di questa nazione è – sottolinea la premier – il punto non è quale sia il ruolo che gli altri hanno deciso per te, il punto è se tu lo accetti”.

MELONI CITA SCHLEIN

“Voglio dire alla donne di questa nazione che il fatto di essere sempre o quasi sempre sottovalutate è un grande vantaggio, perché sì, spesso non ti vedono arrivare”. Giorgia Meloni cita Elly Schlein. La presidente del Consiglio è alla Camera per scoprire la sua foto, aggiunta nella Sala delle donne accanto a quelle di chi ha ricoperto un incarico pubblico per la prima volta.

Sottovalutandoti, osserva, non ti vedono arrivare. Le stesse parole usate da Elly Schlein la notte delle primarie, quando da poco aveva sconfitto Stefano Bonaccini. “Ancora una volta non ci hanno visto arrivare”, aveva detto Schlein, citando a sua volta il titolo del libro femminista di Lisa Levenstein. ‘They didn’t see us coming – La storia nascosta del femminismo negli anni 90’.

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MELONI: “NON LONTANO MOMENTO PRESIDENTE REPUBBLICA DONNA”

“Io penso che non ci saranno più ruoli preclusi alle donne: oggi noi sostituiamo uno specchio con una fotografia, ce n’è una altro che possiamo e dobbiamo rimuovere e penso che quel momento non sia lontano come può sembrare”, dice Meloni prima dell’inaugurazione della sua foto nella Sala delle donne a Montecitorio: il riferimento è allo specchio predisposto nello spazio riservato alla prima presidente della Repubblica.

UNA DONNA A CAPO DEL CDA DI UNA DELLE PARTECIPATE

“Voglio immaginare che anche nel Consiglio di amministrazione di una delle grandi partecipate ci sia una donna alla guida, non c’è mai stata”, e questo “è uno degli obiettivi che mi do”. La presidente del Consiglio Giorgia Meloni lo dice a Montecitorio dove per la ricorrenza dell’8 marzo è stato presentato il nuovo allestimento della Sala delle Donne con la sua foto quale prima presidente del Consiglio.

Il punto, afferma Meloni, “non è quante donne ci sono nei cda, ma una donna come ad”, è una questione “di qualità e non quantità, ma in quali ruoli” sono poste le donne. Ecco, “il vero tetto di cristallo non si rompe arrivandoci ma dimostrando che si può fare molto bene“, conclude la presidente del Consiglio, “non meglio, molto bene”.

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