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Meloni: “Nel Cdm a Cutro e in Europa battaglia per fermare i trafficanti”

Identificate 64 delle 70 vittime del naufragio sulla costa crotonese: la maggior parte era afghana

Pubblicato:07-03-2023 08:32
Ultimo aggiornamento:07-03-2023 12:58
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Meloni_Iraq
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ROMA – “L’Italia non può rimanere più sola ad affrontare il fenomeno dell’immigrazione clandestina. Non vogliamo più ritrovarci a piangere tragedie come quella avvenuta a Cutro: è nostro dovere, morale prima ancora che politico, fare di tutto per evitare che disgrazie simili si ripetano”. Lo scrive sui social la premier Giorgia Meloni, ricordando che il Governo si riunirà per una seduta straordinaria del Consiglio dei ministri a Cutro, luogo della tragedia del barcone naufragato in cui hanno perso la vita almeno 70 migranti. “Per questo motivo, nel Cdm di giovedì e nel prossimo Consiglio europeo – preannuncia Meloni – il Governo italiano continuerà la sua battaglia per fermare i trafficanti di esseri umani e le morti in mare“. Parole che riecheggiano quelle di Papa Francesco nel corso dell’Angelus di domenica a piazza San Pietro.

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LA NAZIONALITÀ DELLE VITTIME DEL NAUFRAGIO DI CUTRO

Su 70 corpi recuperati, sono 64 le vittime identificate del naufragio di migranti avvenuto nei giorni scorsi a Steccato di Cutro (Crotone). Lo precisa il Centro coordinamento ricerche della Prefettura pitagorica che ha anche specificato le nazionalità: afghana (57), pakistana (3), tunisina (1), iraniana (1), siriana (1) e palestinese (1). I superstiti risultano 79 in totale, 10 di loro sono ricoverati.


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TROVATA LA SALMA DI UN’ALTRA BAMBINA

Stamattina intorno alle 10.45 è stato stato avvistato il corpo di una bambina. Il recupero è stato effettuato dai sommozzatori della guardia costiera, dopo la segnalazione di alcuni civili. L’età della bambina potrebbe essere di circa 3 anni. Il bilancio del tragico naufragio sale quindi a 72 morti, perché sempre oggi è stato recuperato anche il corpo di una donna nelle acque antistanti la spiaggia di Steccato di Cutro. L’età approssimativa dovrebbe essere di circa 30 anni. Ad individuare la salma è stata una motovedetta della Guardia costiera, che ha successivamente chiesto l’intervento di un mezzo acquascooter dei vigili del fuoco per il trasbordo fino alla riva.

CONTINUANO LE RICERCHE DEI DISPERSI

All’appello, secondo le testimonianze di chi era sul barcone, mancherebbero ancora una trentina di persone. Le ricerche, sempre coordinate dalla Direzione marittima di Reggio Calabria, proseguiranno ad oltranza con mezzi aerei, navali, nucleo di sommozzatori, droni e con il personale di presidio a terra della Guardia costiera, questura, carabinieri, guardia di finanza, Vigili del fuoco e Protezione civile regionale.

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È in atto, intanto, l’iter per l’espatrio di alcune delle salme rispetto alle quali risultano già formalizzate e complete dal punto di vista procedurale le richieste a cura dei familiari

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