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In Italia arrivati più di 14mila profughi dall’Ucraina

Lamorgese: "Emergenza umanitaria incredibile, abbiamo rafforzato i controlli. Sull'accoglienza c'è un cambio di marcia dell'Europa"

Pubblicato:07-03-2022 16:22
Ultimo aggiornamento:07-03-2022 16:22
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ROMA – “A ieri sono più di 14mila le persone che sono arrivate con reti interpersonali. Molte si muovono perché hanno parenti, amici e collegamenti. La metà sono donne, poi bambini e una quota minore di uomini”. Lo ha detto Fabrizio Curcio, capo del dipartimento di Protezione civile, a 24 Mattino su Radio 24, parlando dei profughi ucraini.

“Con la delibera di stato di emergenza la Protezione civile in coordinamento con le Regioni, il ministero dell’Interno, i comuni, le reti di solidarietà sta mettendo insieme un sistema di monitoraggio, quindi sappiamo quante persone passano, dove passano – continua Curcio – poi ovviamente stiamo lavorando a quella rete di accoglienza che sarà una rete modulare, dipenderà molto dai numeri. In caso di numeri elevati si passa a dover ricorrere a situazioni straordinarie come il reperimento di alberghi o l’allestimento di strutture particolari“.

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“Adesso – spiega ancora Curcio – stiamo facendo questa analisi dei numeri per avere chiare l’accoglienza attuale e la prospettiva. È ovvio che nel momento in cui arrivano è un problema di strumenti che mettiamo in campo. La rete è talmente ampia e la generosità è talmente tanta che forse in maniera strutturale per la prima volta stiamo ragionando moltissimo con quelle che sono le reti ordinarie del terzo settore, per l’accoglienza e le famiglie che vogliono accogliere. Dobbiamo regolarizzare questa cosa”.

Sul tema della prevenzione sanitaria, non soltanto riferita al Covid, il capo del dipartimento di Protezione civile ha poi spiegato che “per i numeri di arrivi la situazione non è preoccupante perché al momento stiamo parlando di numeri assolutamente irrilevanti da un punto di vista epidemiologico, come ci dice il ministero della Salute. È evidente che il tema va affrontato quando i numeri diventeranno importanti e su questo stiamo costantemente ragionando, tant’è che ad oggi per chi proviene dall’Ucraina non viene fatta una deroga rispetto a quello che vale per il resto della popolazione, ma un allentamento temporale: si hanno all’ingresso 48 ore per fare tutti gli screening che devono essere fatti come agli altri. È un tema di attenzione, non parlerei oggi di preoccupazione, ma è un tema sul quale ci stiamo già concentrando”.

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La Protezione civile “ha già inviato dei materiali, in particolare un campo per accoglienza di 1000 persone – evidenzia ancora Curcio – stiamo terminando la raccolta con il Servizio sanitario nazionale, con le Regioni, di materiale sanitario, farmaci, elettromedicali, ambulanze, tutto ciò che gli stati ci stanno chiedendo, sia l’Ucraina sia i Paesi limitrofi. Abbiamo poi fornito tutta un’altra serie di disponibilità come 1.300 posti letto divisi per tipologia, insomma cerchiamo di dare una risposta che sia adeguata a quanto la parte nazionale chiede da parte dei Paesi che oggi accolgono in prima istanza questo milione di persone che sono scappate dall’Ucraina e che, in quota parte, troverà collocazione nazionale”, conclude.

LAMORGESE: “EMERGENZA UMANITARIA INCREDIBILE. CONTROLLI RAFFORZATI”

“Abbiamo rafforzato i controlli. Il Governo sta facendo il suo per il tragico conflitto che vede la popolazione in sofferenza e a cui noi non faremo mancare il nostro contributo”. Lo ha detto in riferimento alla guerra in Ucraina la ministra dell’Interno, Luciana Lamorgese, oggi a Potenza per l’inaugurazione della sezione della Direzione distrettuale antimafia.

“Dopo la pandemia pensavamo di esserne usciti, ma adesso ci attende un periodo ancora più complicato con un Paese vicino al nostro che è in guerra, con l’attività di accoglienza dei profughi. I numeri sono molto alti: tra 7 e 8 milioni di profughi che andranno distribuiti in Europa. Un’emergenza umanitaria incredibile”. Secondo i dati illustrati dalla ministra rispondendo ai giornalisti subito dopo la firma del protocollo “sono 14mila a oggi gli arrivi in Italia, ma in termini di accoglienza sono circa mille, perché molti sono già ospiti da amici e familiari – ha precisato la titolare del Viminale – Come in ogni occasione ci impegneremo a non lasciare indietro nessuno. L’Italia è un Paese abituato ad affrontare situazioni complicate. Anche in questi casi l’essere squadra farà la differenza sui territori”.

“SULL’ACCOGLIENZA CAMBIO DI MARCIA DELL’EUROPA”

“Sull’accoglienza c’è un cambio di marcia da parte dell’Europa. Stiamo lavorando da più tempo sul patto asili immigrazione con Francia e Germania, portando avanti un maggiore impegno dell’Unione europea per proporre un piano comune da portare in sede europea. Questo prima del 24 febbraio”, ha proseguito Lamorgese.

“Oggi l’obiettivo e il punto focale di ogni Paese è cercare di dare una mano agli ucraini, vedendo scene di bambini costretti a lasciare le proprie case e i propri padri, che vanno a combattere. A Bruxelles abbiamo approvato all’unanimità la direttiva del 2001 che attribuisce lo status di rifugiato temporaneo. La speranza è che la linea oggi concentrata sull’emergenza possa estendersi al Mediterraneo Centrale”, ha concluso la ministra dell’Interno.

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