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Fiumi di cocaina al Jackie O’ e al Notorious, locali della Roma bene

Arrestate 21 persone. La spiccata caratura criminale dei singoli indagati è emersa immediatamente

Pubblicato:07-03-2018 10:54
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 12:35

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ROMA – Il Jackie O’ e il Notorious, entrambi nei pressi di via Veneto. E’ in questi due locali della Roma ‘bene’ che Procura e i Carabinieri hanno individuato i luoghi in cui veniva spacciata la cocaina purissima dall’associazione a delinquere sgominata nelle scorse ore. L’attività investigativa che ha portato all’arresto di 21 persone, coordinata dalla Direzione distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Roma, ha consentito di scoprire una ‘filiera’ di spacciatori di sostanza stupefacente che da questi locali, passando per vari quartieri della Capitale – San Giovanni, Anagnino e La Rustica – giungeva in zona Casilina, dove è stata individuata un’organizzazione criminale che operava a Roma e provincia da diversi anni.

La spiccata caratura criminale dei singoli indagati è emersa immediatamente per diverse ragioni: i metodi intimidatori utilizzati dagli stessi per ottenere il pagamento dello stupefacente illecitamente commercializzato, senza esitare a minacciare di morte i debitori o i loro stessi collaboratori pur di ottenere il pagamento della droga; la purezza della cocaina spacciata (principio attivo), come accertato in seguito all’arresto di uno degli indagati, è stata riscontrata pari al 97%. Una purezza altissima, senza precedenti sul territorio nazionale (negli ultimi anni) che denotava come lo stupefacente in questione derivasse da approvvigionamenti giunti in Italia direttamente dai luoghi esteri di lavorazione, senza aver subito ‘rimaneggiamenti’ palesando in tal modo contatti diretti dell’organizzazione smantellata con soggetti operanti nell’ambito del commercio internazionale di stupefacenti; la perseveranza e la sistematicità nello svolgimento dell’illecita attività di spaccio perdurava anche a seguito dell’arresto del capo promotore dell’associazione il quale, unitamente agli altri sodali, continuava a delinquere, indifferente a qualsivoglia prescrizione dell’autorità giudiziaria che lo aveva posto agli arresti domiciliari; la gestione altamente organizzata dell’attività di smercio della cocaina è stata confermata da un ulteriore arresto operato a carico del ‘ragioniere‘ dell’organizzazione, al quale è stata sequestrata non solo cocaina, denaro e materiale da confezionamento ma anche la contabilità relativa alle molteplici illecite transazioni concluse con gli acquirenti/consumatori.

Ad ulteriore conferma della pericolosità sociale degli indagati, uno di loro è stato arrestato in flagranza di reato mentre di notte si aggirava per le vie della Capitale con indosso una pistola Beretta calibro 7,65 con matricola abrasa, caricatore inserito e 5 cartucce.


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