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8 marzo, Coldiretti: “Inverno pazzo taglia il raccolto di mimose”

Quest'anno, segnala la Coldiretti, "un inverno particolarmente mite ha fatto fiorire le piante di mimose già a partire dal Natale e la produzione disponibile è stata decurtata di 1/3 a causa dell'anticipo di maturazione"

Pubblicato:07-03-2016 10:45
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 22:06

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mimosa

L’inverno pazzo taglia del 30% il raccolto di mimose che da 70 anni esatti sono state scelte come simbolo della festa delle donne, a partire dall’8 marzo 1946, due giorni prima della prima partecipazione femminile al voto dopo la pausa imposta dal fascismo”. E’ quanto afferma la Coldiretti nel sottolineare che la scelta di regalare un fiore era stata fatta in sintonia con quanto avveniva in Francia con le violette, più difficili da conservare e soprattutto più costose, circostanza che fece scegliere a un’ex partigiana la mimosa, conveniente e resistente.

Quest’anno, segnala quindi la Coldiretti, “un inverno particolarmente mite ha fatto fiorire le piante già a partire dal Natale e la produzione disponibile è stata decurtata di 1/3 a causa dell’anticipo di maturazione“. Anche le piante coltivate in terreni altimetricamente più elevati “hanno completato la fioritura prima del previsto e il prodotto disponibile è stato salvato con la frigo conservazione”. “Si stima comunque- sottolinea la Coldiretti- che saranno almeno 10 milioni i ramoscelli di mimosa regalati in occasione della festa della donna secondo una tradizione che si conserva nel tempo”. Al consumo i ramoscelli hanno prezzi che variano dai 2 ai 15 euro a seconda della qualità, delle dimensione del mazzo e deIla confezione”. I ramoscelli offerti “sono praticamente tutti di produzione nazionale e soprattutto della provincia di Imperia in Liguria dove operano circa 1.500 produttori e si realizza oltre il 90% della produzione nazionale che per ben il 40% viene destinata all’esportazione sul mercato olandese, ma anche in quello svizzero, francese e del nord Europa”.


La mimosa, sottolinea la Coldiretti, sboccia in questo periodo “ed assume il significato di autonomia e libertà ma è anche un fiore che dietro una fragilità apparente mostra una grande forza con la capacità di crescere anche in terreni difficili”. L’omaggio della mimosa ha quindi anche “un importante valore ambientale perché è realizzata in Italia con tecniche eco-compatibili soprattutto nei tipici terrazzamenti che si affacciano sul mare, altrimenti destinati al degrado e all’abbandono”.

Per conservare l’omaggio – consiglia la Coldiretti – è bene tagliare quanto prima gli steli che devono rimanere per due ore in acqua pulita e inacidita con due gocce di limone. Vanno quindi collocati in penombra e mantenuti in ambiente fresco e umido perché la mimosa rilascia molta acqua attraverso la traspirazione e bisogna evitare che la grande perdita di liquidi faccia seccare rapidamente il fiore.

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