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Donne. Nel Lazio nasce l’attestato ‘Comuni alla pari’

[caption id="attachment_2488" align="alignright" width="300"] N. Zingaretti[/caption] ROMA - Per la prima volta

Pubblicato:07-03-2015 12:01
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 20:09

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N. Zingaretti

N. Zingaretti

ROMA – Per la prima volta in Italia nel Lazio nasce l’attestazione ‘Comuni Alla Pari’, un’innovazione assoluta nel campo delle pari opportunità. Una certificazione di qualità rilasciata dalla Regione ai Comuni e agli altri enti locali che promuovono e garantiscono la presenza delle donne e che rispettano la rappresentanza di genere realizzando azioni positive per favorire la parità tra i sessi. Così uina nota della Regione, che aggiunge: continua quindi l’azione riformatrice della Regione Lazio, la Giunta più rosa d’Italia con 6 donne assessori (su 10 complessivi) in ruoli chiave dell’amministrazione.

Il riconoscimento, oltre al conferimento di una targa che i comuni potranno esporre, prevede una maggiorazione di punteggio nei bandi della Regione Lazio. Un sistema premiante, fino al 10% del punteggio totale, che fa la differenza ai fini della graduatoria di un bando. La Regione Lazio, con una propria delibera ha già indicato per i comuni gli obiettivi da rispettare per ottenere questa certificazione ed ha già istituito l’Osservatorio regionale delle Pari Opportunità per la valutazione dei titoli.
Nelle valutazioni per rilasciare l’attestazione- spiega la nota della Regione- saranno presi in considerazione tutta una serie di indicatori: dalla presenza femminile nei ruoli apicali dell’Ente al rispetto delle quote di genere nelle società controllate. Dalla delega alle Pari Opportunità alla costituzione del CUG (Comitato Unico di Garanzia), fino alla valutazione delle attività per educare al rispetto delle differenze di genere, alla promozione di politiche di conciliazione tra vita lavorativa e familiare, alla presenza sportelli donna sul territorio, all’accesso ai servizi educativi, ai servizi integrativi e sperimentali per l’infanzia e l’adolescenza, dagli asili nido alle ludoteche e al consolidamento di attività imprenditoriali al femminile.


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