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“Abbiamo deciso di far partire una adeguata formazione ai docenti perché l’utilizzo in classe delle nuove tecnologie legate all’intelligenza artificiale presuppone una adeguata formazione dei docenti”. L’annuncio è arrivato dal ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, in occasione del Next Generation AI a Milano. Valditara ha precisato che “ci sono 450 milioni destinati specificamente a questo con il Pnrr, che abbiamo destinato per la formazione dei docenti”. Insomma, c’è necessità che le nuove tecnologie vengano utilizzate con dimestichezza da tutti, anche per chi deve controllare. “Poi, è evidente che occorre avviare una serie di buone pratiche sia per un uso corretto, sia anche per affrontare l’altro grosso tema che è quello del cyberbullismo”, ha concluso il ministro.
Sono oltre 1 milione gli studenti tra i 15 e i 19 anni (47%) che, nel corso del 2024, hanno subito episodi di cyberbullismo. Un fenomeno diffuso e senza distinzioni di genere, che, ogni anno, sembra registrare una crescita senza fine. Nel 2024, in particolare, si osserva una leggera inversione di tendenza rispetto ai periodi precedenti: se nel triennio 2021-2023 erano principalmente le ragazze a segnalare esperienze di vittimizzazione, oggi sono i ragazzi a subire di più. Questi i risultati dello studio Espad Italia 2024 del Laboratorio di Epidemiologia dell’Istituto di fisiologia clinica del Consiglio nazionale delle ricerche di Pisa. Oltre 800.000 studenti (32%) hanno fatto cyberbullismo, con una percentuale poco più alta tra i ragazzi (35%) rispetto alle ragazze (29%). Il dato segna un record negativo, registrando il valore più alto di sempre. Le modalità di aggressione variano tra i generi. Infine, quasi un quarto degli studenti (23%, pari a quasi 600.000 ragazzi) si trova in un circolo vizioso: è vittima e autore.
“La Difesa nasce Stem per vocazione e per determinazione e anche per destino. Le stem, poi, sono la chiave di governo del futuro, perché l’applicazione di queste discipline ci aiuta per la pianificazione e la condotta di tutte le operazioni militari. Inoltre l’impiego delle nuove tecnologie sempre più sofisticate serve al mondo della difesa per analizzare e fronteggiare le minacce che sono sempre più ibride”. È quanto dichiarato dalla sottosegretaria alla Difesa, Isabella Rauti, parlando coi giornalisti a margine di un convegno sulle discipline stem a Firenze, all’Istituto di Scienze militari aeronautiche. Esempi concreti ricordati da Rauti sono stati quindi i droni, l’intelligenza artificiale, ma anche i computer sempre più avanzati. Tutti aspetti che, ha evidenziato, “sono diventati fondamentali nei teatri operativi”.
“Il nostro sistema di formazione universitaria ha miracolosamente mantenuto dei livelli molto alti che tutti ci invidiano. Sebbene il nostro Paese non abbia prodotto un kiloWattora nucleare le sue università non hanno cessato di formare giovani scienziati nucleari”. Massimo Ciambrella presidente della Société des professionnels italiens du nucléaire en France, la Spin, lo ha detto a Roma durante una audizione alla Camera dei deputati. La Francia, però, è poi privilegiata come destinazione di questi giovani laureati, per lo sconfinato parco naturale, per la vicinanza geografica e culturale con l’Italia. Il numero di specialisti dell’energia nucleare trasferitisi oltralpe è aumentato anno dopo anno fino a formare una vera e propria comunità. “Il nucleare francese parla anche italiano”, ha quindi concluso il presidente Spin.
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