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Sanremo, Ferragni al debutto: “Amadeus mi cercava da anni, prima non mi sentivo pronta”

L'imprenditrice e co-conduttrice al festival devolverà il suo cachet all'associazione Donne in rete contro la violenza

Pubblicato:07-02-2023 15:38
Ultimo aggiornamento:07-02-2023 15:38

Chiara Ferragni
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ROMA – Visibilmente emozionata alla sua prima conferenza stampa, ma allo stesso tempo carica di essere finalmente al suo debutto. Questa sera Chiara Ferragni inaugurerà la sua partecipazione al 73esimo Festival di Sanremo, al fianco di Amadeus e Gianni Morandi. “Sono onorata di essere qui. Non sono una conduttrice, non sono un’attrice, cercherò di portare me stessa. Si vedrà questa mia emozione, questa mia ansia, ma ce la metterò tutta. Poi ho delle persone con me sul palco che mi hanno sempre fatto sentire molto accolta. Penso sarà un bello spettacolo”, dice l’imprenditrice digitale che, nonostante la tensione, non perde il sorriso. Lo stesso che Amadeus conferma di aver apprezzato sin da subito. “Quello che rappresenta come imprenditrice lo sappiamo- spiega il direttore artistico- ma Chiara è soprattutto una grande professionista. Ha una grande serietà nel lavoro e una grande disponibilità nei nostri confronti. Il suo entusiasmo e la sua solarità si notano dal primo piano del suo viso. È una ragazza cordiale e simpatica. Abbiamo incontrato non solo un’imprenditrice, ma anche una bella persona. Sicuramente ci divertiremo insieme”.

Ed è stato lo stesso Amadeus ad insistere per avere la Ferragni sul palco. Il conduttore ha ammesso di inseguirla sin dalle sue prime edizioni. “Pensavo che questa esperienza di Sanremo- rivela l’influencer- fosse terrorizzante, Ama mi ha sempre chiesto di provare a fare la co-conduttrice. Sono sempre stata onorata, ma non mi sentivo pronta per questa sfida. Non mi sembrava potesse essere la mia cosa, quindi ho declinato”. Cosa è cambiato? “Quest’anno- dice- ho pensato che, forse, era il momento giusto. Mi sono affacciata a questa prova con tanta paura, con tanta voglia di buttarmi e di mettere tutta me stessa”.

FERRAGNI: UN FUTURO IN TV? MAI DIRE MAI, MA NON PENSO SIA MIO LINGUAGGIO

Un futuro in tv dopo la kermesse? “Mai dire mai, ma non penso che la televisione sia il mio linguaggio”, ammette. Sul palco dell’Ariston è, però, pronta a parlare al grande pubblico, indistintamente dalla sua composizione: “Voglio portare un messaggio che sarà ben chiaro durante tutta la serata, nei miei interventi e negli abiti che indosserò. Sono tutti legati da uno stesso comune denominatore. È la prima esperienza che faccio in televisione e ne ho scelta una che guarda poca gente- scherza- quindi senza pressione. Sarà un momento importantissimo della mia carriera. Mi auguro di riuscire ad esprimere bene questo mio messaggio”.


Chiara, mamma di due bambini e donna in carriera, non ha paura delle critiche: “Penso che l’odio faccia sempre male e che sia giusto parlarne. Penso che non bisogna ascoltare le persone che ogni giorno cercano di buttarti odio addosso. Ormai sui social è diventata una pratica comune: se ti esponi è giusto essere insultati 24 ore su 24. Da una parte è normale che sia così, anche se è un bruttissimo atteggiamento, ma il mio augurio è di riuscire ad andare avanti senza dare un’attenzione così forte a tutte le persone che troveranno qualcosa da ridire su qualsiasi cosa io faccia. Ci saranno polemiche e storie, ma il mio augurio è che il messaggio sia la cosa più importante della serata“. Una consapevolezza che Chiara ha raggiunto con gli anni: “È un percorso continuo, quando sei più piccola è difficile. Ricordo le prime critiche che mi sono state mosse. Era difficile credere in me stessa senza farmi coinvolgere da quello che leggevo e sentivo intorno a me, alle sfilate e agli eventi. Tutti siamo insicuri, tutti abbiamo le nostre fragilità ed è normale che sia così. Bisogna accettare questa cosa e concentrarsi su quello che abbiamo da offrire al mondo, farlo per noi stessi”. Poi ammette che l’unico giudizio che mai accetterà è quello dei suoi bimbi, Leone e Vittoria. A Sanremo la parola d’ordine per Chiara sarà “spontaneità”, come quella che mostra ogni giorno online. “La mia vita lì non è assolutamente filtrata, ma i social seguono soltanto una parte della mia vita. Il 90% della mia giornata non è sui social, succedono altre mille cose che non vengono postate. Per me vince la naturalezza”, conclude.

FERRAGNI DEVOLVERÀ CACHET A ASSOCIZIAONE CONTRO VIOLENZA SU DONNE

Chiara Ferragni devolverà il cachet della sua partecipazione al Festival di Sanremo all’associazione Di.Re, Donne in rete contro la violenza. “Per me era molto importante legare questo incarico di co-conduttrice a una causa importante. Quella della violenza degli uomini contro le donne è una causa che sento molto forte e di cui non si parla abbastanza perché ci sono tanti tipi di violenza. Non solo quella fisica, ma anche quella psicologica ed economica. Era importante legarmi a un’associazione che potesse fare qualcosa di concreto. Sono contenta perché Di.Re è una di quelle più presenti in tutto il territorio, aiutano più di 20mila donne ogni anno”. La Ferragni aggiunge un ricordo personale: “Di violenza psicologica si parla da troppo poco tempo. In passato mi sono trovata a pensare che alcune relazioni non erano giuste per me. Ovviamente- dice- cercavo di dare delle motivazioni a degli atteggiamenti completamente sbagliati che non avrei mai dovuto accettare da parte del mio partner. Gelosia, possessività, il fatto di dover decidere per te, ma anche il fatto di farti sentire meno, l’idea che tu non potevi spiccare se no il tuo compagno ci sarebbe rimasto male. Mi è successo in diverse relazioni, poi ho capito. Non avevo mai pensato che si trattasse di violenza psicologica, non avevo le conoscenze su questo tipo di violenza”. Recentemente è arrivata la presa di coscienza: “Su Instagram qualche anno fa ho letto quali sono gli atteggiamenti tipici che caratterizzano questo tipo di violenza e mi sono riconosciuta. È successo a tutte, ma non ce ne rendiamo conto. Siamo le prime a giustificare certi comportamenti che vanno condannati. È molto importante per me che si parli di violenza fisica- conclude- ma anche di quella psicologica che a volte può essere più subdola”.

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