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Amadeus torna su Rosa Chemical: “Ho paura del moralismo, l’amore non va etichettato”

Il direttore artistico di Sanremo: "Ci vuole l'educazione, non recare un danno ad altri. L'amore non va etichettato"

Pubblicato:07-02-2023 15:10
Ultimo aggiornamento:07-02-2023 16:36

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ROMA – Amadeus non ci sta a infiammare le polemiche che, in questi giorni, sono state accese dalla deputata Fdi Maddalena Morgante, la quale ha chiesto alla Rai di escludere Rosa Chemical da Sanremo 2023. A detta sua, il brano in gara dell’artista, ‘Made in Italy, sarebbe uno spot inopportuno del gender fluid. E così il direttore artistico commenta le ultime vicende: “Non ho seguito molto la parte politica, non ascolto molto le opinioni politiche, da qualsiasi parte esse provengano. Rispetto il pensiero di tutti, ma io non amo le etichette, non amo parlare di generi, parlo di esseri umani. Ognuno è libero di decidere e vivere la propria vita come meglio crede e viverla pubblicamente come meglio crede. Sanremo non deve essere un luogo diverso da altri”.

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E il direttore artistico aggiunge: “Ho paura del moralismo. Ci vuole l’educazione, non recare un danno ad altri. Ai bambini va spiegato che esiste una persona diversa da un’altra, che esiste una persona che ama una donna, un uomo che ama un uomo, che una donna ama una donna. Ed è assolutamente normale, l’amore non va etichettato. Va portato ovunque, sul luogo di lavoro, nel mondo dello spettacolo, nel massimo rispetto per tutti quanti. Non ci vedo niente di male, credo che questa sia la società. Educo i miei figli così, non li ho visti mai sconvolti e i bambini crescono assolutamente bene”. E conclude: “L’importante è che non si sconvolgano i genitori, tu spieghi un messaggio a tuo figlio se sei in grado di capirlo, altrimenti quello è il problema vero“.


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Sull’argomento Stefano Coletta, direttore Intrattenimento Prime Time, aggiunge: “Credo che questo quarto Festival di Sanremo di Amadeus abbia questo obiettivo: rappresentare il mondo reale. Un mondo che ammette differenze, diversi sentimenti, la singolarità di ogni artista che proietta sulla platea a casa il proprio mondo. Penso che questo festival è ancor più espressione dell’inclusività musicale e artistica”.

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