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Maturità, la Rete degli Studenti Medi lancia nuova mobilitazione a Roma

Venerdì 11 febbraio si ritroveranno sotto il ministero dell'Istruzione

Pubblicato:07-02-2022 10:53
Ultimo aggiornamento:07-02-2022 11:48
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protesta giovani
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ROMA – “Venerdì 4 febbraio 100mila studenti e studentesse in tutto il Paese, in più di 40 piazze, hanno manifestato la propria contrarietà a questo esame di Stato e portato in piazza la propria proposta. A questo non è seguita nessuna apertura da parte del ministero; a conclusione del corteo romano, finito proprio sotto il MI, una delegazione della Rete degli Studenti Medi è stata ricevuta da alcuni dirigenti tecnici ministeriali. L’incontro, però, era stato valutato da subito come inconcludente dagli stessi rappresentanti studenteschi”. Lo scrivono i giovani della Rete Studenti Medi in un comunicato in cui annunciano una nuova mobilitazione contro la nuova formula degli esami di Stato 2022.

I ragazzi e le ragazze della Rete hanno sottolineato quindi che non c’è stato nessun incontro con il ministro Bianchi. “Dal ministero gli studenti e le studentesse ricevono solo silenzi e scoprono, per mezzo stampa, un’apertura fasulla da parte dello stesso Bianchi. Martedì 8 febbraio, infatti, il ministero riceverà le Consulte degli Studenti, ma questo non basta: vogliamo che il ministro convochi le associazioni studentesche che hanno organizzato la mobilitazione del 4 febbraio e ascolti le proposte sull’esame di Stato“.

Per questo, la Rete degli Studenti Medi convoca una seconda mobilitazione nazionale sotto il ministero dell’Istruzione per venerdì 11 febbraio alle ore 16. “Dal ministero riceviamo solo silenzio- spiega Tommaso Biancuzzi, coordinatore nazionale della Rete degli Studenti Medi- Dopo una mobilitazione nazionale che ha coinvolto 100mila studenti e studentesse siamo stati ricevuti solo da figure tecniche. Bene che il ministero convochi le Consulte, ma non basta in questo momento. Vogliamo un incontro col ministro per cambiare questo Esame. L’11 febbraio ci mobilitiamo sotto il ministero e chiediamo a tutti gli studenti e le studentesse di partecipare per continuare a fare sentire la nostra voce”.


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