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La maggioranza si spacca sulla prescrizione, Renzi: “Non hanno i numeri, se vogliono cacciarci lo dicano”

Bonafede: "Si assumerà le sue responsabilità"

Pubblicato:07-02-2020 07:21
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 16:57

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ROMA – La maggioranza si spacca sul nodo giustizia. Pd, Leu e M5s raggiungono l’accordo sulla riforma del processo penale e sulla prescrizione, secondo il lodo cosiddetto Conte bis. Italia viva si dissocia. E’ l’esito del vertice sulla giustizia che si è tenuto ieri sera a Palazzo Chigi. A chi gli chiede come faranno al Senato, senza i voti di Iv, il ministro di giustizia Alfonso Bonafede dice: “Ognuno si assumera’ la sua responsabilita’”.

L’aut aut di Italia viva, che ha intimato al ministro della giustizia Alfonso Bonafede di “cedere” sul lodo Annibali e di ritornare alla Orlando, è arrivato a pochi minuti dall’inizio del vertice di maggioranza, causando l’irritazione del M5s.

RENZI: “NON VOGLIAMO FAR CADERE IL GOVERNO, MA NON PRENDIAMOCI IN GIRO”

“Non vogliamo far cadere il governo. Ma su ‘sta roba non prendiamoci più in giro. Il giustizialismo è il populismo dei mediocri”. Lo dice Matteo Renzi, leader di Italia viva, a ‘Circo massimo’ su Radio capital. “L’accordo a tre sulla prescrizione, a mio avviso, non ha la maggioranza in Parlamento- prosegue-. Se ce l’hanno, evviva. È la libertà e la democrazia parlamentare. Non faremo polemica. La mia impressione però è che hanno fatto male i conti”. Noi, dice ancora Renzi, “continuiamo a lavorare. Se ci vogliono buttar fuori dal governo, ce lo dicono. Se ci dicono che se non cambiamo idea ci buttano fuori, noi ce ne andiamo. Non cambio la natura della mia cultura politica riformista per passare al giustizialismo”. Renzi ricorda poi che “Lucia Annibali propone di prenderci del tempo, di studiare le carte. Non capisco perché su una cosa del genere vai a incastrarti. E non capisco perché il Pd tradisce le scelte del nostro governo”. Insomma, continua, “sulla giustizia bisogna trovare un punto di accordo tra tutti; se non vogliono, il Parlamento deve scegliere fra la legge Bonafede-Salvini e quella di Orlando-Gentiloni. Io sto con i secondi, il Pd sta con il M5S”.


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