Omicidio Pierina, il dna di Dassilva non c’è: nuova svolta nel delitto di Rimini?

La perizia genetica svolta sul cadavere e sula scena del delitto non ha rilevato tracce dell'unico indagato per la morte di Pierina Paganelli, la donna di 78 anni uccisa a coltellate nel suo garage a Rimini

Pubblicato:07-01-2025 09:36
Ultimo aggiornamento:07-01-2025 14:03

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BOLOGNA – Il Dna di Louis Dassilva è assente dalla scena del crimine e non è presente sul corpo della vittima: è quanto dice la perizia svolta sull’omicidio di Piera Paganelli, la donna di 78 anni testimone di Geova che venne uccisa a coltellate la sera del 3 ottobre 2023 nel garage del condominio dove viveva, in via del Ciclamino a Rimini. Dassilva, vicino di casa dell’anziana, è sempre stato l’unico indagato per l’omicidio ed è stato arrestato in luglio con l’accusa di omicidio: l’uomo si è sempre dichiarato innocente. Il movente, secondo gli inquirenti, era il fatto che Pierina avesse scoperto la relazione tra l’uomo e la nuora e gli inquirenti ipotizzavano avesse minacciato di rivelarlo. L’arresto è avvenuto anche alla luce di un filmato delle telecamere di sorveglianza di una vicina farmacia che lo avevano visto camminare, nell’orario compatibile con il delitto, in direzione della casa della 78enne. Ma a questo punto era davvero lui in quel filmato? È quello che si chiede la difesa dell’indagato, che alla luce della perizia genetica che lo scagiona (vista l’assenza del Dna) chiederà un incidente probatorio per fare chiarezza su quel filmato.

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Questo il commento dell’avvocato Riario Fabbri che assiste Dassilva insieme al collega Andrea Guidi sulla perizia favorevole al loto assistito: “Un risultato determinante che esclude il nostro assistito dalla scena del crimine oltre ogni ragionevole dubbio”. Il perito genetico che ha svolto gli accertamenti è Emiliano Giardina: sono stati analizzati più di 30 reperti, tra tracce, indumenti e oggetti sequestrati a casa di Dassilva. Il Dna del 35enne è stato trovato solo su un coltello da cucina e un pantalone che si trovavano in casa sua. Non sono emersi altri profili di Dna.

Viste le novità, si apre ora la partita del filmato della telecamera della farmacia, dove si vede un uomo che indossa un cappellino con la visiera all’indietro, ha una t-shirt con una scritta sulle spalle e tiene un fagotto bianco nella mano sinistra. Per gli inquirenti, la camminata era compatibile con quella del 35enne senegalese. Per verificarlo verrà fatto un incidente probatorio nella forma dell’esperimento giudiziale: in pratica verrà ricreata la stessa scena e Dassilva verrà fatto camminare nello stesso punto. I consulenti dovranno dire se ragionevolmente la persona nel filmato può essere lui. “Se anche l’incidente probatorio sul filmato della telecamera darà un esito ugualmente favorevole per Dassilva, provvederemo a presentare istanza di scarcerazione”, dice ancora l’avvocato Fabbri.

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