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Da lunedì Emilia-Romagna in zona gialla. “Terapie intensive al 15,7%”

L'assessore regionale alla Sanità Donini: "I contagi sono triplicati in una settimana". Da lunedì stop alla quarantena anche con un tampone rapido

Pubblicato:07-01-2022 15:40
Ultimo aggiornamento:07-01-2022 16:25

raffaele donini
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BOLOGNA – L’assessore regionale alla Sanità, Raffaele Donini, conferma che, sulla base dei dati sulla diffusione del Covid e sull’occupazione delle terapie intensive di ieri, l’Emilia-Romagna da lunedì entrerà in zona gialla. “Dalla settimana dal 20 al 26 dicembre a quella dal 27 dicembre al 2 gennaio i contagi sono triplicati“, fa i conti Donini. “L’R con T è all’1,38, quindi ci aspettiamo ancora un aumento dei casi nelle prossime settimane, quando dovremo raggiungere il picco. Speriamo sia vero perché la situazione negli ospedali è sempre più impegnativa“, ammonisce Donini.

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In realtà, specifica l’assessore, “un dato così basso in percentuale di ospedalizzazioni non lo abbiamo mai visto: siamo stati per molto al 5%, oggi siamo a all’1,5% di ospedalizzati nei reparti Covid rispetto a contagiati”. Dati che, secondo Donini, dipendono da “due strade che si incontrano”: la minore capacità di Omicron di causare la malattia grave e “la barriera posta dalla vaccinazione di massa“. C’è, tuttavia, un ‘ma’. “Quello che conta è il denominatore del numero contagiati, cambia se parliamo dell’1,5% di 1.000 o 18.000 al giorno”, evidenzia. Nel secondo caso, “significa una pressione importate sui reparti ospedalieri“. In ogni caso, prosegue Donini, “siamo al 15,7% dell’occupazione delle terapie intensive: non c’è stata un’impennata di casi, i ricoverati sono 140″. Il 70% dei pazienti in intensiva non è vaccinato.


“Registriamo un significativo aumento dei ricoverati nei reparti Covid ordinari: 1.848 oggi su 9.000 posti disponibili, con occupazione al 20,5%”, fa il punto l’assessore, snocciolando i numero che hanno portato l’Emilia-Romagna in zona gialla. “Seppure registriamo la più bassa percentuale di ricoveri, un denominatore così elevato di contagiati fa sì che la situazione negli ospedali, soprattutto nei reparti ordinari, sia impegnativa”, conclude Donini.

DA LUNEDÌ BASTA QUARANTENA ANCHE CON UN TAMPONE RAPIDO

È prevista oggi la firma dell’accordo che consentirà agli emiliano-romagnoli risultati positivi al Covid in isolamento e agli asintomatici contatti stretti in quarantena fiduciaria di chiudere la procedura e ottenere il via libera per uscire dopo un test rapido in farmacia. “L’accordo con le farmacie sarà operativo da lunedì 10 gennaio“, conferma l’assessore regionale alla Sanità, Raffaele Donini. In questo modo, evidenzia, “le farmacie saranno una costola del sistema sanitario pubblico: potranno continuare l’attività di screening a carico del cittadino con tamponi rapidi”, ma oltre a questo potranno espletare queste procedure di sanità pubblica.

Il costo dei test rapidi per l’uscita dall’isolamento e dalla quarantena, 15 euro, sarà a carico della Regione che li rimborserà. “Tutte le persone asintomatiche possono recarsi in farmacia per fare la chiusura di quarantena e dell’isolamento. In farmacia possono andarci anche gli studenti delle scuole medie e superiori nel caso in cui in classe si riscontri caso positivo e si debbano testare gi alunni. In questo caso i test sono pagati dalla struttura commissariale”, specifica Donini. “Grazie all’accordo con le farmacie “si può significativamente velocizzare l’attività di testing”, assicura l’assessore, riconoscendo le difficoltà dei dipartimenti di sanità pubblica ad assicurare tempi veloci di esecuzione dei tamponi a fronte della crescita esponenziale dei contagi.

I dubbi, semmai, riguardano l’affidabilità dei tamponi rapidi nell’individuare la variante Omicron, che rischia di sfuggire ai test antigenici. “In guerra si spara con i cannoni, ma si spara anche con fucili. Noi siamo la Regione che fa più molecolari. Quindi, spariamo con i cannoni, ma usiamo anche i test rapidi”, replica Donini. “In un periodo di massima incidenza della circolazione virale, ci può essere un tampone rapido che dà un falso negativo, ma se arriva la positività al test antigenico, sei positivo al Covid. Il nostro obiettivo principale è cogliere positività. È vero anche che dopo dieci giorni di quarantena asintomatica, se il tampone rapido è negativo, è facile che chi lo ha fatto sia negativo”, assicura l’assessore.

“Il problema non è il falso negativo, ma avere tamponi che ci consentano di avere la certezza di individuare le persone con una carica virale tale da infettare“, avverte il microbiologo Vittorio Sambri. “L’attendibilità dei rapidi con Omicron è la stessa. L’importante è avere tanti dati”, conclude lo scienziato.

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