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Lopalco: “In Italia una pandemia di tamponite acuta. Serve buon senso”

L'epidemiologo ed ex assessore alla Sanità in Puglia: "Con il ritorno a scuola e la variante Omicron ci saranno effetti drammatici con file bibliche e blocco del tracciamento"

Pubblicato:07-01-2022 12:55
Ultimo aggiornamento:07-01-2022 12:58
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tamponi coda farmacia
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ROMA – “Purtroppo il panico da variante Omicron ha imposto cambiamenti e introduzione di nuove regole che rischiano di complicare la situazione senza apportare benefici evidenti“. L’epidemiologo Pier Luigi Lopalco, su Facebook, commenta l’esplosione dei casi da Covid-19 in Italia e le misure stabilite dal Governo per frenare la nuova ondata.

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All’ex assessore alla Sanità in Puglia, la decisione del Consiglio dei ministri di imporre l’obbligo vaccinale per gli over 50 non sembra la strada più efficace: “Sull’obbligo di vaccinazione per gli ultra50enni inutile commentare. Potrà avere una valenza individuale per proteggere quei pochi italiani che hanno superato i 50 e non hanno fatto alcuna dose di vaccino E non hanno già preso il covid. E non si rivolgeranno ad un avvocato. Dimenticavo: visti i tempi di applicazione del decreto, gli effetti si vedranno alla prossima ondata“.


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Lopalco prosegue: “Gli effetti che invece saranno subito drammaticamente evidenti saranno quelli causati dalla imminente pandemia di tamponite acuta che sta per travolgere il mondo della scuola.Chi non ha avuto il coraggio di allentare la morsa dei tamponi ha probabilmente dimenticato che esattamente un anno fa, all’arrivo della variante inglese i tamponi per la riammissione a scuola causarono file bibliche ai drive through, crisi isteriche negli ambulatori pediatrici ed il blocco di fatto di ogni tentativo di tracciamento. E non servirono affatto ad aumentare la sicurezza sanitaria in ambiente scolastico”.

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“Se moltiplichiamo per dieci quello che è successo un anno fa – sottolinea Lopalco -, possiamo ipotizzare quello che succederà al riaprirsi delle scuole quando Omicron sarà ormai l’unica variante in circolazione. La pandemia è cambiata, cambiamo approccio: meno tamponi e più buon senso. Solo così riusciremo ad affrontare con maggiore serenità questa fase di transizione verso l’endemia del SARS-CoV-2″.

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