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Il Tricolore compie 224 anni. Conte: “Simbolo di unità nazionale e solidarietà”

Le celebrazioni si sono tenute in forma ridotta a Reggio Emilia, dove il vessillo nazionale nacque nel 1797. Per l'occasione, una copia del primo esemplare è stata regalata agli operatori della sanità

Pubblicato:07-01-2021 19:05
Ultimo aggiornamento:07-01-2021 19:07

Cerimonia tricolore anniversario reggio emilia
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REGGIO EMILIA – Unità nazionale e solidarietà. Sono i valori che per il presidente del Consiglio dei ministri Giuseppe Conte sono incarnati dalla bandiera tricolore, riattualizzati oggi nella lotta al Covid 19. Il premier li segnala nel messaggio inviato alla città di Reggio Emilia, dove oggi sono in corso le celebrazioni per il 224esimo anniversario della nascita del vessillo nazionale, avvenuta nel capoluogo emiliano il 7 gennaio 1797. “La grave crisi che il mondo sta attraversando per effetto della pandemia dovuta al Covid 19 ha evidenziato la necessità di recuperare il valore concreto e simbolico della parola ‘unità nazionale’ che rappresenta, non a caso, l’elemento fondante del Tricolore”, scrive Conte. “Ogni cittadino- prosegue- porta con sé il seme di quei valori di riferimento che hanno ispirato i padri costituenti, quali la solidarietà, la libertà e la giustizia, che oggi più che mai diventano necessari per fronteggiare questa crisi, alla quale dobbiamo reagire con forza, saggezza e resilienza”. Il “nostro operato- dice ancora il premier- deve essere sempre orientato all’equità e alla giustizia sociale con lo sguardo rivolto al futuro e nel contempo con un’identità ben radicata nei valori della Nazione di cui la bandiera è il simbolo più riconosciuto e amato”. Il messaggio del presidente Conte si chiude infine con l’auspicio di una “autentica rinascita” per l’Italia.

UNA COPIA DEL PRIMO TRICOLORE IN OMAGGIO AGLI OPERATORI SANITARI

Una copia del “primo Tricolore” agli operatori della sanità reggiana come riconoscimento allo sforzo, tuttora profuso, per l’emergenza sanitaria. È l’omaggio che oggi, in occasione del 224esimo anniversario della nascita della bandiera nazionale, il sindaco di Reggio Emilia Luca Vecchi ha consegnato al direttore generale dell’Ausl, Cristina Marchesi. La cerimonia avvenuta in mattinata di fronte all’ingresso dell’ospedale Santa Maria Nuova si è svolta nel contesto di celebrazioni più “intime” e meno partecipate (ma non meno dense di significato) nel rispetto delle disposizioni anti covid. Tracciando un bilancio di 10 mesi di pandemia il sindaco ha ricordato come alcuni valori incarnati dal Tricolore abbiano aiutato ad affrontarla.

tricolore cerimonia anniversario reggio emilia

“Possiamo dire che Reggio è stata la città della collaborazione– spiega il sindaco- perché è questa la fondamentale virtù che ci ha accompagnato nei rapporti tra istituzioni, tra sanità e istituzioni, tra pubblico e privato e tra istituzioni e cittadini. È stata la consapevolezza di vivere questo momento storico come esperienza collettiva, come impresa condivisa che ha spinto la città nei mesi scorsi”. Un modello, aggiunge Vecchi, “che ha avuto bisogno di tutti e ha saputo ritrovare nei suoi cittadini una straordinaria barriera corallina di valori condivisi, fondamentale per l’equilibrio dell’ecosistema urbano”. Un “altro significato- prosegue il primo cittadino- è stato quello del senso di comunità: non ha mai prevalso la bieca chiusura individualistica e la tentazione all’isolamento e alla solitudine, la preoccupazione e la rabbia sono tutti sentimenti che non hanno saputo imporsi ad uno spirito riflessivo prevalente”. Insomma “Reggio Emilia ha affrontato il covid con la testa e non con la pancia”, dice il sindaco, avvisando però che “la città che ne uscirà non sarà la stessa. È una città che non si è persa, che ha forgiato ulteriormente le sue storiche virtù ma è anche una città che avrà nuove fragilità e ferite che non sapremo se e quando potranno rimarginarsi”. Anche in questa fase però “questa bandiera ispirerà sentimenti di comunità unità e libertà”.


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A questi Giorgio Zanni, presidente della Provincia, aggiunge quello della “razionalità e del sapere scientifico che mai come quest’anno ci stanno guidando incarnati nel Tricolore”. Insieme ai sanitari, ai sindaci e al mondo del volontariato “che ha messo il suo grande cuore a disposizione delle comunità- aggiunge Zanni- ripartiamo da questo 7 gennaio per rilanciare la nostra comunità e l’Italia”. Anche Stefano Bonaccini, presidente della Regione, parla “di una terra che vuole reagire” e che potrà farlo “stando unita e avendo a cuore questo bellissimo Tricolore che in questo anno è campeggiato su tanti balconi”.

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“Oggi si celebra la Giornata Nazionale del Tricolore che assume un significato ancor più forte, considerate le critiche vicende che il nostro Paese sta affrontando- dichiara sulla sua pagina Facebook il Ten Col Medaglia d’oro al Valor Militare Gianfranco Paglia, Consigliere del Ministro della Difesa-. Ricordiamoci ciò che disse Massimo d’Azeglio: La Bandiera italiana sia opera di tutti, grandi e piccoli, di cui spargerne, di fondarne il culto, sia sentimento di tutti che la Bandiera rappresenta l’Italia, la Patria, la libertà, la giustizia, la dignità, l’onore di quaranta milioni di concittadini, che per questo la bandiera no si abbassa , non si macchia, non s’abbandona mai e che piuttosto si muore. Sia questo un monito per tutti e che ci riconduca all’unico ed insostituibile significato di essere Italiani. Lavoriamo insieme affinché l’Italia sia unita, ora più che mai, libera e soprattutto ci si riconosca in quei Valori che sono racchiusi nel Tricolore. Uniti per difenderci, uniti per vincere, uniti per far sventolare sempre più in alto quella Bandiera che fiera raccoglie e rappresenta un Popolo che non ha niente da invidiare ad altri per storia, tradizione, cultura e senso di responsabilità. Prevalga lo spirito d’orgoglio identitario e non l’interesse personale, solo così sarà possibile vincere le sfide che ogni giorno siamo chiamati ad affrontare. Non dimentichiamo tutti coloro che per difendere e onorare il proprio giuramento hanno sacrificato la propria vita. Discorsi questi che potrebbero risultare anacronistici, ma non lo sono per chi indossa l’Uniforme e ogni giorno lavora per la sicurezza del territorio e dei cittadini”.

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