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A Faenza la prof dorme al liceo per “un’occupazione simbolica”

Gloria Ghetti, professoressa di Storia e Filosofia al Liceo Torricelli-Ballardini e cofondatrice di Priorità alla scuola, ha deciso di "passare la notte nel suo istituto per ribadire ancora una volta che "tutte le scuole devono riaprire in presenza"

Pubblicato:07-01-2021 15:51
Ultimo aggiornamento:07-01-2021 15:51
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scuola vuota
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RAVENNA – Dopo quattro ore di lezione in didattica a distanza, tre in un’aula vuota e una all’aperto alla presenza di alcuni studenti, Gloria Ghetti, professoressa di Storia e Filosofia al Liceo Torricelli-Ballardini e cofondatrice di Priorità alla scuola, ha deciso di “passare la notte nel suo istituto, dando inizio così a una occupazione simbolica“. Lo rende noto un comunicato di Priorità alla scuola spiegando che si tratta di “una decisione presa per ribadire ancora una volta che ‘la scuola è a scuola’, come chiesto oggi da migliaia di studenti, insegnanti e genitori che si sono mobilitati nelle città” a Firenze, Roma, Bologna, Torino, Milano, Napoli, Faenza, Mantova, Salerno, Massa Carrara, Modena, Pontedera, Prato, Pisa, Cremona, Brescia, Treviso, Padova. Mobilitazioni che proseguiranno anche nei prossimi giorni.

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E la docente, a sua volta, dichiara: “Ho deciso di restare a scuola perché non sappiamo più come chiederlo. Tutte le scuole devono aprire in presenza, perché docenti e studenti si stanno rassegnando alla Dad, perché ormai sul diritto allo studio, sancito dalla Costituzione, è stato dato un colpo di spugna”. L’azione simbolica della professoressa Ghetti “dà voce a migliaia di genitori, studenti e docenti costernati e avviliti dalla distruzione della scuola pubblica, dalla negazione sostanziale del diritto fondamentale all’istruzione, da decisioni prese in spregio ad ogni valutazione sulle gravi conseguenze psicologiche della chiusura della scuola, che perdura da un anno, sui ragazzi italiani”, dice il comitato Priorità alla scuola.


Il Comitato Priorità alla scuola chiede lo screening sanitario completo della comunità scolastica (docenti, Ata, studenti) e l’inserimento come categoria prioritaria del personale scolastico ad alto rischio nella fase 1 dell’agenda vaccinale. Per quanto riguarda le scuole superiori, “si auspica che la riapertura in presenza favorisca l’accoglienza e il recupero scolastico degli studenti fortemente penalizzati dal punto di vista didattico e psicologico a causa della Didattica a Distanza. Inoltre, si chiede che l’attività in presenza non sia finalizzata solo alle necessità di valutare l’andamento scolastico degli studenti, bensì che il tempo sia utilizzato anche per aiutare a ricostruire le relazioni umane tra gli studenti e con i docenti”. Infine, si chiede l’annullamento delle prove Ivalsi per questo anno scolastico in corso.

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