NEWS:

Da Brexit ad Assange, la parola chiave di Johnson ora è autonomia

De Negri su Eurocomunicazione: "Il premier alla testa dei sovranisti"

Pubblicato:07-01-2021 12:34
Ultimo aggiornamento:07-01-2021 12:40
Autore:

boris johnson
FacebookLinkedInXEmailWhatsApp

di Brando Ricci

ROMA – Rendersi più autonomi su diversi piani, da quello militare a quello politico, e soprattutto dagli Stati Uniti orfani di Donald Trump, nell’ottica di porsi “alla testa degli Stati governati da maggioranze sovraniste” e tornare a svolgere un ruolo di primo piano nel mondo. Sarebbe questo, secondo quanto scrive Giovanni De Negri su Eurocomunicazione, l’obiettivo più a lungo termine delle nuove scelte operate negli ultimi giorni dal governo della Gran Bretagna. Dalla negata estradizione negli Usa del giornalista e programmatore australiano Julian Assange, padre del progetto WikiLeaks, fino alla decisione di tornare ad aumentare il budget per le spese militari, cosa che non avveniva dalla guerra fredda, il “nuovo corso” britannico, secondo De Negri, vuole smettere di essere “accondiscendente o addirittura supino” sulle posizioni dei vari presidenti americani. Una svolta verso l’autonomia, quella della Downing Street a guida Boris Johnson, testimoniata anche dalla politica sui vaccini, svincolata dalle scelte europee, e dalle cessioni su “temi spinosi” pur di raggiungere un accordo sulla Brexit. Insomma, “sarà un caso”, ipotizza De Negri, ma da quando si sono svolte le presidenziali Usa il Regno Unito “ha dimostrato in ogni campo una certa autonomia”.


Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it