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Anci Sicilia: “A Provenzano chiediamo di istituire un tavolo Stato-Regione-autonomie locali

Lo ha detto il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, presidente di Anci Sicilia, incontrando a Villa Niscemi il ministro per il Sud e per la coesione territoriale

Pubblicato:07-01-2020 14:26
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 16:49
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PALERMO – “Ringraziamo il ministro Giuseppe Provenzano per la disponibilità dimostrata nel voler costruire un rapporto diretto fra governo e autonomie locali e nell’avviare un lavoro di concertazione fra i vari livelli istituzionali”. Lo ha detto il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, presidente di Anci Sicilia, incontrando a Villa Niscemi il ministro per il Sud e per la coesione territoriale, insieme con i componenti del Consiglio regionale dell’associazione e con il Coordinamento dei giovani amministratori siciliani.

“Chiediamo la istituzione di un tavolo Stato – Regione-autonomie locali che possa essere un luogo d’incontro e di confronto sulle problematiche d’interesse degli enti locali anche in considerazione del fatto che la Regione Siciliana ha competenza esclusiva in materia di ordinamento delle autonomie locali – continua Orlando -. Abbiamo necessità di trattare temi fondamentali come lo spopolamento delle aree interne, gestione dei rifiuti, del personale precario della pubblica amministrazione, la riscossione dei ‘Debiti di dubbia esigibilità’, il Patto per il sud e la necessità di infrastrutture, uscendo dalle, purtroppo consuete, logiche emergenziali”.

Secondo Orlando “è intendimento di tutti evitare di andare avanti seguendo logiche di emergenza iniziando un percorso condiviso che porti alla soluzione dei problemi”. Per Mario Emanuele Alvano, segretario generale dell’Anci Sicilia, “è necessario individuare una sede istituzionale stabile dove affrontare l’anomalia legata alla discrepanza fra la legislazione nazionale e quella regionale, spesso inapplicabili e in contraddizione tra loro, che rende spesso impossibile affrontare le innumerevoli problematiche che vivono quotidianamente i comuni”.


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