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Ex Ilva, il riesame accoglie il ricorso dei commissari: sì alla proroga per l’uso dell’Afo2

Il tribunale del riesame chiamato a pronunciarsi sul ricorso dei commissari: previste gravi conseguenze in caso di spegnimento

Pubblicato:07-01-2020 12:08
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 16:49
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ROMA – Il tribunale del Riesame di Taranto ha accolto il ricorso presentato dai legali dell’ex Ilva in amministrazione straordinaria contro la decisione del giudice monocratico, Francesco Maccagnano, di respingere l’istanza di proroga della facolta’ d’uso dell’altoforno 2 del siderurgico.

Il parere favorevole espresso dal Riesame permette a Ilva di riavere l’impianto, oggi sequestrato senza facolta’ d’uso, e di interrompere subito il piano di spegnimento.

L’impianto e’ finito sotto sequestro nel giugno del 2015 dopo la morte di Alessandro Morricella, l’operaio 35enne originario di Martina Franca investito da una fiammata mista a ghisa incandescente mentre misurava manualmente la temperatura.


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RIESAME: RISCHIO LAVORATORI AFO2 DEVE CONSIDERARSI RIDOTTO

“Alla luce della migliore scienza ed esperienza del momento storico in cui si scrive, il rischio per i lavoratori dell’Altoforno 2 deve considerarsi assai ridotto”. È quanto si legge a pagina 13 dell’ordinanza in cui si spiegano le motivazioni alla base del parere favorevole espresso dal collegi del tribunale del Riesame di Taranto, presieduto dal presidente della prima sezione Giuseppe Licci, sul ricorso presentato dai legali dell’ex Ilva in amministrazione straordinaria contro la decisione del giudice monocratico, Francesco Maccagnano, di respingere l’istanza di proroga della facolta’ d’uso dell’altoforno 2 del siderurgico.

Il parere favorevole permette a Ilva di riavere l’impianto, oggi sequestrato senza facolta’ d’uso, e di fermare subito il piano di spegnimento. “Una delle ragioni fondamentali del provvedimento impugnato – si legge – consiste nel ritenere l’inammissibilita’ di ulteriori concessioni a Ilva, gia’ giudicata colpevolmente in ritardo nell’adeguamento alle prescrizioni della procura. Il giudice compie una ricognizione dei termini gia’ decorsi e deduce che l’interesse alla tutela dei lavoratori non possa essere sacrificato neppure per un giorno in piu'”.

L’impianto e’ finito sotto sequestro nel giungo di cinque anni fa dopo la morte di Alessandro Morricella, l’operaio 35enne originario di Martina Franca investito da una fiammata mista a ghisa incandescente mentre misurava manualmente la temperatura. A distanza di quattro anni e mezzo, non e’ ancora stata rispettata la prescrizione relativa all’automazione del campo di colata. Per la prima sezione del tribunale ionico, il provvedimento del gip Maccagno – che lo scorso 10 dicembre ha rigettato il ricorso presentato dai commissari in quanto i dati relativi all’impianto “impongono di ritenere che i rischi cui sono attualmente sottoposti i soggetti operanti presso il piano di colata dell’Afo 2 siano ancora apprezzabilmente alti” – “non accoglie nemmeno parzialmente la domanda dell’Ilva, a esempio limitandosi a contestare l’eccessiva ampiezza dei termini per l’automazione, ma rigetta completamente la domanda dando poi immediato ordine al custode (con ordinanza del 12.12.2019) di attivare le procedure di spegnimento dell’altoforno a far data dal 14 dicembre”.

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