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VIDEO | Acca Larentia, giornalisti aggrediti al Verano e saluti romani al Tuscolano

https://youtu.be/5bjsysm_gJk ROMA - Braccia tese e saluti romani al Tuscolano in occasione dell'anniversario della strage di Acca Larentia. Al grido di

Pubblicato:07-01-2019 18:57
Ultimo aggiornamento:07-01-2019 18:57
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ROMA – Braccia tese e saluti romani al Tuscolano in occasione dell’anniversario della strage di Acca Larentia. Al grido di “Presente”, rispondendo alla chiamata “Per i camerati caduti…”, decine di militanti di estrema destra, provenienti da diverse città d’Italia hanno preso parte alla manifestazione per il 41esimo anniversario dell’attentato che avvenne il 7 gennaio del 1978. Tra i presenti anche il segretario di Casapound, Simone Di Stefano e diversi attivisti riconoscibili da un fratino rosso.

I militanti si sono dati appuntamento in via Acca Larentia per commemorare, come ogni anno, l’anniversario della morte di Franco Bigonzetti e Francesco Ciavatta, uccisi da alcuni colpi di mitra all’uscita dell’allora sezione missina. Un attentato a cui seguirono scontri con la Polizia durante i quali perse la vita anche il militante Stefano Recchioni. A decine dopo essersi messo sull”Attenti’ hanno risposto ‘presente’ con il braccio destro teso verso l’alto per tre volte, come le vittime dell’attentato. Poi il ‘riposo’ e quindi il ‘rompete le righe’ che ha decretato la fine della manifestazione. La zona presidiata dai Carabinieri è stata riaperta al traffico.


L’ESPRESSO: AGGRESSIONE NEOFASCISTA A DUE GIORNALISTI

Momenti di tensione si sono registrati durante il pomeriggio nel cimitero del Verano durante la commemorazione delle vittime della strage di Acca Larentia, quando il giornalista dell’Espresso Federico Marconi e il fotografo Paolo Marchetti sono stati aggrediti. Lo denuncia L’Espresso, in un servizio di Giovanni Tizian. “Tra gli assalitori- riferisce Tizian- c’era anche il capo romano di Forza Nuova Giuliano Castellino, che nonostante sia sottoposto al regime di sorveglianza speciale si trovava sul luogo infrangendo il divieto imposto. I neofascisti si sono ritrovati al cimitero romano perché qui c’è il mausoleo in memoria dei loro caduti. Alle 14.30 si erano riuniti membri del movimento neofascista Avanguardia Nazionale insieme a Forza Nuova e Fiamme Nere, per commemorare “tutti i camerati assassinati sulla via dell’onore”. Il riferimento è anche ai militanti del fronte della gioventù, Franco Bigonzetti e Francesco Ciavatta, del movimento sociale italiano uccisi davanti alla sede Acca Larentia il 7 gennaio 1978. L’Espresso con estrema discrezione e rispetto per il luogo – il cimitero scelto dai neofascisti per la commemorazione – era sul posto per documentare una notizia: la manifestazione organizzata da un movimento, Avanguardia nazionale, già sciolto negli anni ’70 perché eversivo. Ma in Italia le cose funzionano così, la memoria è corta e anche Avanguardia può avere una seconda vita, e con arroganza ritagliarsi spazio nella galassia dell’estrema destra. Il leader che ha ricostituito Avanguardia è sempre Stefano Delle Chiaie, il maestro di moltissimi giovani neofascisti. E anche oggi, sebbene Delle Chiaie non fosse presente, c’erano alcuni grandi vecchi capi del movimento eversivo”, scrive il giornalista dell’Espresso.

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