“Il Sogno georgiano è l’Europa, non la Russia”: parla il deputato ex Bocconi

Vako Turnava alla Dire: "In piazza c'è un'opposizione genuina e un'altra che muove accuse strumentali. Stanno facendo passare un messaggio assurdo"

Pubblicato:06-12-2024 15:12
Ultimo aggiornamento:06-12-2024 15:12

Georgia
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ROMA – C’è chi vuole sfruttare il conflitto in Ucraina per spaccare la Georgia. Puntando tutto su accuse di alleanze indebite con la Russia, “assurde” per un partito che ha fatto inserire nella Costituzione l’obiettivo dell’ingresso di Tbilisi nell’Ue e nella Nato. È la lettura di Vako Turnava, laureato alla Bocconi di Milano, uno dei più giovani deputati della Georgia. L’intervista con l’agenzia Dire si tiene dopo giorni di mobilitazioni di piazza, con contestazioni, disordini e arresti.

Stando a bilanci rilanciati a livello internazionale, le persone fermate in una settimana sono state oltre 300. La Coalizione per il cambiamento, un’alleanza di partiti filo-occidentali, ha denunciato mercoledì l’arresto del suo dirigente Nika Gvaramia. Video del politico trascinato a forza fuori dal suo ufficio da agenti a volto coperto sono stati rilanciati sia in Georgia che all’estero.

La tesi di chi protesta è che le elezioni legislative del 26 ottobre, con la maggioranza dei voti assegnata al partito Sogno georgiano, al governo da 12 anni, siano state caratterizzate da irregolarità diffuse. Una versione fatta propria dal Parlamento europeo, che ha chiesto una ripetizione dello scrutinio, ancora prima che fosse pubblicato il giudizio degli osservatori dell’Organizzazione per la cooperazione e la sicurezza in Europa (Osce).


“Come in tutti i Paesi del mondo anche nel nostro le elezioni non sono state perfette” riconosce Turnava, 36 anni, neo-deputato di Sogno georgiano. “Bisogna però avere il quadro di insieme: a livello nazionale ci sono 3.111 circoscrizioni e i problemi sono stati rilevati in appena 11, come dire nello 0,4 per cento dei casi”. Sull’arresto di Gvaramia, invece, il deputato sostiene che la polizia in Georgia gode di “grande fiducia” tra la popolazione e che il fermo dell’oppositore sarebbe scattato a seguito di insulti e violenze ai danni degli agenti. “In questi casi”, dice Vako, “il giudice potrebbe convalidare tra i sette e i 30 giorni in carcere”.

La critica all’Ue riguarda invece il fatto di non avere tenuto conto della valutazione dell’Osce. È di questi giorni peraltro la decisione della Corte costituzionale della Georgia, che con “una decisione definitiva” si è rifiutata di invalidare le legislative. C’è poi la sostanza politica. Turnava ne parla da georgiano che ha studiato e ha viaggiato in Europa, bachelor in “business administration” alla Bocconi nel 2009 e poi imprenditore, a Milano e non solo. “In Italia sono rimasto 16 anni” dice il deputato: “Ho aperto una serie di startup, da Puntopay, con chioschi fisici dove si possono pagare tasse e utilizzare servizi, a Skillwill, una accademia digitale che realizza corsi di coding”. È recente invece la decisione di aderire a Sogno georgiano, il partito del primo ministro Irakli Kobakhidze.

È stato proprio il capo del governo, in risposta al Parlamento Ue, ad annunciare il rinvio al 2028 della ripresa dei negoziati di adesione all’Unione Europea. Una comunicazione che in realtà non cambia nulla, questa, secondo Turnava, che è vicepresidente della Commissione parlamentare per l’Integrazione europea. “Le prossime adesioni non potranno avvenire prima del 2030”, dice, “e intanto a Tbilisi continueremo a lavorare con questa prospettiva: l’obiettivo dell’ingresso nell’Ue e pure nella Nato è stato inserito nella nuova Costituzione, promossa proprio da Sogno georgiano”.

Secondo il deputato, in piazza c’è un’opposizione “genuina” e un’altra “radicale”, che muove anche accuse strumentali. “A sostenerla è meno del dieci per cento del Paese” calcola Turnava. “Sul piano comunicativo è molto efficace: in Europa sta facendo passare il messaggio che Sogno georgiano sia filo-russo; un assurdo, considerando che in questi 12 anni il governo è riuscito a concordare una zona di libero scambio e una liberalizzazione dei visti d’ingresso con l’Ue, oltre ovviamente ad avviare i negoziati di adesione”.

E i rapporti del partito con Mosca, già intervenuta militarmente in Georgia dopo la fine dell’Unione Sovietica, in particolare nel 2008? “Personalmente ho viaggiato in Europa, mentre in Russia non sono mai stato” risponde Turnava. “Certo, poi, sono consapevole della posizione geografica della Georgia e del suo ruolo strategico come ponte tra popoli”.

Una presa di coscienza che non sarebbe condivisa dai gruppi “violenti” che pure hanno partecipato alle manifestazioni di protesta. “Un momento di cesura è stato l’inizio della guerra in Ucraina” dice Turnava. “In Georgia hanno cominciato ad agire forze pronte a creare disordini, magari anche facendo aumentare la tensione con la Russia; quasi che l’obiettivo fosse far distogliere l’attenzione di Mosca da Kiev”.

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