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ROMA – Simona Halep non se ne fa una ragione. “Ci ho perso il sonno”, dice al Telegraph la ex numero 1 del tennis femminile squalificata per 4 anni (poi con pena ridotta a 9 mesi dal Tas) per un caso di doping che le ha raso al suolo la carriera. Halep, che ha vinto Wimbledon nel 2019, ora è numero 879 del mondo. Si affida alle wild-card, per fare tornei. Per lei la gestione “protettiva” dei casi di Sinner e Iga Swiatek “è inaccettabile”.
“Prima mi sembrava che l’Itia fosse stata ingiusta con me – si sfoga al Telegraph – ma ora lo sono ancora di più. Ero sconvolta e molto triste quando ho visto la situazione. È semplicemente inaccettabile, dal mio punto di vista. Ci ho perso di nuovo il sonno. L’ho perso per due anni durante il processo. Poi l’ho ripreso. E ora, dopo quello che è successo, per qualche giorno, sì, l’ho perso di nuovo”.
“Quello che credo non sia giusto, è che hanno subito reso pubblico il mio caso, e ho ricevuto tutta la pressione della stampa. Invece per questi due giocatori l’hanno tenuto segreto, e hanno parlato del caso solo quando tutto era stato fatto. Anche io avevo chiesto di revocare la sospensione provvisoria per poter giocare, perché volevo mantenere il ritmo. L’ho chiesto due o tre volte, ma ora loro, Sinner e Swiatek, hanno potuto continuare a giocare”.
Swiatek “ha avuto la sospensione di tre settimane, poi ha giocato due tornei e poi è stata sospesa di nuovo. Cos’è questo? Non capisco”. Halep, quando alla fine è arrivato il verdetto del Tas, era già fuori da 17 mesi.
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