Il Codacons su Sanremo 2025: “La Rai e Conti vanificano anni di battaglie contro la violenza di genere”

"Stiamo valutando le possibili iniziative legali da intraprendere per bloccare la partecipazione dei rapper scelti", fa sapere l'associazione

Pubblicato:06-12-2024 10:33
Ultimo aggiornamento:06-12-2024 10:33

conti conduttore sanremo
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ROMA – “Con la decisione di portare al Festival di Sanremo 2025 rapper e trapper che in passato si sono contraddistinti per testi violenti, sessisti e omofobi, la Rai e Carlo Conti vanificano anni di battaglie contro la violenza di genere“. Così il Codacons torna all’attacco della kermesse che andrà in scena al Teatro Ariston dall’11 al 15 febbraio 2025.

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Avevamo esplicitamente diffidato l’azienda a non portare a Sanremo artisti i cui brani sono stati caratterizzati in passato da violenza, insulti verso le donne e contenuti sessisti. Tuttavia- continua l’associazione- la Rai e Carlo Conti hanno deciso di premiare rapper e trapper violenti e dai testi pericolosi, inserendoli nel cast del prossimo festival di Sanremo”.

“UNA DECISIONE GRAVISSIMA CHE OFFENDE MILIONI DI DONNE ITALIANE”

Per il Codacons si tratta di “una decisione gravissima che vanifica anni e anni di battaglie e attività di sensibilizzazione contro violenza di genere, omofobia, bullismo, e che offende milioni di donne italiane”.

“POSSIBILI INIZIATIVE LEGALI PER BLOCCARE LA PARTECIPAZIONE DEI RAPPER”

“Per questo stiamo valutando le possibili iniziative legali da intraprendere per bloccare la partecipazione dei rapper scelti da Carlo Conti per il prossimo Festival di Sanremo”, fa sapere in conclusione l’associazione presieduta da Carlo Rienzi.

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IL CODACONS SULLA DECISIONE DEL TAR DELLA LIGURIA SULL’ILLEGITTIMO AFFIDAMENTO ALLA RAI DI SANREMO

Il Codacons, poi, commenta, anche la notizia arrivata ieri in tardi serata sull’illegittimo affidamento del Festival di Sanremo alla Rai. “Finalmente la magistratura si pronuncia su una questione annosa e controversa, ossia l’affidamento reiterato del Festival di Sanremo alla Rai– afferma Carlo Rienzi –. Una situazione di incomprensibile monopolio che favoriva la rete di Stato a discapito della concorrenza di altri operatori, un vulnus su cui ora i giudici si sono espressi dichiarando l’illegittimità dell’affidamento diretto”.

“Per i prossimi anni dovrà essere quindi indetta una apposita gara legata al Festival e solo chi presenterà l’offerta migliore in termini sia economici che di qualità potrà ottenere l’affidamento della manifestazione canora, a beneficio di tutti i telespettatori e dello stesso Festival”, conclude Rienzi.

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