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Antonella Penati: “Abbiamo messo in salvo un neonato afghano, ora porta il nome del mio Federico”

La presidente dell'Associazione Federico nel cuore oggi all'Afghanistan Women's Political Partecipation Network

Pubblicato:06-12-2022 13:57
Ultimo aggiornamento:07-12-2022 13:12
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neonato piedi
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ROMA – “L’azione è stata quella di mettere in rete e contattare la ministra degli Interni, la Croce Rossa per far nascere questo bambino bellissimo che porta anche il nome di Federico”. Così Antonella Penati, presidente dell’Associazione Federico nel cuore, a margine dell’Afghanistan Women’s Political Partecipation Network, tenutosi oggi nella sede romana del Parlamento europeo. ‘Federico’ era il nome del figlio di Antonella Penati, ucciso a 9 anni dal padre durante un incontro protetto.

Penati ha collaborato alla messa in sicurezza di 70 profughi afghani, tra cui un bambino all’epoca appena nato. “Abbiamo fatto di tutto per aiutare questo bambino a nascere in sicurezza e abbiamo collaborato perché queste persone potessero arrivare in Italia, sempre in modo molto riservato. E finalmente oggi abbiamo potuto vedere molti di loro qui con noi: stanno bene e sono molto felice che questo sia potuto accadere. C’è tanto lavoro ancora da fare, nella speranza che questo sia un segnale un po’ per tutti noi, sia come organizzazioni che come cittadini, che la rete funziona. Quando ognuno di noi fa il possibile si possono realizzare delle cose meravigliose”, ha concluso.


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