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Maurizio Costanzo condannato per diffamazione. E Saviano lo difende

Pena (sospesa) di un anno di reclusione per il conduttore a causa delle sue parole contro il gip del caso Gessica Notaro, la ragazza sfregiata con l'acido dal suo ex fidanzato

Pubblicato:06-12-2022 12:13
Ultimo aggiornamento:06-12-2022 12:13

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ROMA – Arriva la solidarietà di Roberto Saviano a Maurizio Costanzo, condannato (con pena sospesa) per diffamazione per le sue parole contro il gip del caso Gessica Notaro. “Compito dei giornalisti è quello di descrivere, commentare, indicare contraddizioni, riflettere su possibili errori – scrive l’autore di ‘Gomorra’ su Twitter -. La mia solidarietà a Maurizio Costanzo”. Anche Saviano sta affrontando un processo per diffamazione, nel suo caso a citarlo in giudizio è stata l’attuale premier Giorgia Meloni, definita “bastarda” dallo scrittore in una puntata di ‘PiazzaPulita’ su La7 a dicembre 2020.

LA CONDANNA DI MAURIZIO COSTANZO

Il conduttore del ‘Maurizio Costanzo Show’ è stato condannato a un anno di reclusione, con sospensione della pena subordinata al pagamento di 40mila euro a titolo di risarcimento, per le sue parole nella trasmissione andata in onda il 20 aprile 2017. Ospite del ‘Costanzo Show’ era Gessica Notaro, la ragazza sfregiata con l’acido dall’ex fidanzato. La giovane aveva raccontato dei precedenti episodi di stalking di Edson Tavares, per i quali il giudice per le indagini preliminari di Rimini aveva disposto il divieto di avvicinamento anziché gli arresti domiciliari chiesti dalla Procura.


Costanzo aveva dichiarato: “Complimenti a questo gip, vogliamo dire il nome? Diamo il nome. Io dico al Csm: fate i complimenti da parte mia al giudice che ha preso questa decisione”. E anche se il conduttore non aveva effettivamente fatto il nome del gip (Vinicio Cantarini), aveva specificato che è di Rimini e si era anche rivolto all’allora ministro della Giustizia Orlando chiedendo “un’inchiesta sul gip che non ha fatto ciò che gli aveva chiesto il pm”.

Nella successiva puntata del 25 maggio 2017, Costanzo aveva letto una precisazione e reso noto di aver invitato il gip perché esponesse il suo punto di vista. Ma Cantarini aveva rifiutato perché il caso giudiziario era ancora in corso, preferendo adire le vie legali contro il giornalista. E mercoledì scorso il Tribunale di Ancona gli ha dato ragione, condannando Costanzo per diffamazione.

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