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Fca firma il contratto di sviluppo, 102 milioni di investimenti in Basilicata

Consentiranno il graduale reintegro dei 3400 lavoratori in temporaneo esubero a cui si aggiunge il personale occupato nell’indotto e nel progetto di ricerca

Pubblicato:06-12-2019 16:09
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 16:43
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BASILICATA – “È un accordo valido e importante che porterà lavoro e ricerca nel nostro territorio e coinvolgerà anche l’università e il Cnr, il che sicuramente qualificherà il territorio”. Così il presidente della Regione Basilicata Vito Bardi ha commentato la firma del Contratto di sviluppo proposto da Fca Melfi che è stato siglato oggi nella sede del Mise.

A sottoscrivere il documento, con il ministro dello Sviluppo economico Stefano Patuanelli ed il governatore lucano, anche Pietro Gorlier, chief operating officer del gruppo Fca per Europa e Nord Africa, l’assessore all’Internazionalizzazione delle Regione Piemonte Fabrizio Ricca e l’amministratore delegato di Invitalia Domenico Arcuri.

Presente per la Regione Basilicata anche l’assessore alle Attività produttive Francesco Cupparo. Gorlier si è detto “orgoglioso dello stabilimento di Melfi – fanno sapere dall’ufficio stampa della giunta regionale – sottolineando che si tratta di un progetto che tra l’altro riguarda una produzione che prima veniva fatta oltre oceano“.


Cupparo ha sottolineato in particolare “l’investimento sulle energie alternative, soprattutto sulla realizzazione della nuova Compass, che sarà fatta a Melfi sia nella versione ibrida che in quella elettrica”.

Il Contratto di sviluppo presentato da Fca Melfi prevede investimenti complessivi per circa 137 milioni di euro, di cui 99 milioni di euro per investimenti produttivi in Basilicata e 38 milioni di euro per un progetto di ricerca di cui circa 35 milioni di euro in Piemonte e 3 milioni di euro in Basilicata.

Gli investimenti previsti consentiranno anche il graduale reintegro del personale in temporaneo esubero (3.400 lavoratori) a oggi gestito attraverso il ricorso al contratto di solidarietà e il passaggio degli occupati dagli attuali 7.311 ai 7.411 lavoratori nel 2021, compatibilmente alla salita produttiva legata alla domanda di mercato attesa. A ciò si aggiunge il personale occupato nell’indotto e nel progetto di ricerca.

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