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Aifag-Anorc: “L’Italia faccia sistema verso la digitalizzazione”

Sulla digitalizzazione l'Italia ha tante buone idee e potrebbe dare un grosso contributo ai tavoli europei

Pubblicato:06-12-2018 17:11
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 13:52
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https://youtu.be/UiBJ5X3fx8c

MILANO – “L’Italia deve fare sistema verso l’obiettivo della digitalizzazione: le imprese devono lavorare nella stessa direzione e lo Stato deve fare la sua parte”. E’ questo, secondo Massimiliano Lovati, presidente di Aifag (Associazione italiana firma elettronica Avanzata Biometrica e Grafometrica), il messaggio che emerge dal convegno “Firme, sigilli elettronici e identità digitale. Stato dell’arte e opportunità per il mercato”, organizzato oggi a Palazzo Pirelli a Milano da Anorc e Aifag in collaborazione con Arpa Lombardia.

Un ‘target’, sottolinea Lovati, responsabile affari legali Banco Bpm, che “Aifag-Anorc perseguono “con un approccio “il più possibile scientifico, partendo dal documento digitale, dalle firme e dalla conservazione dei dati che sono imprescindibili per raggiungere dei veri processi digitali con un valore legale adeguato”. Sull’accorpamento di Aifag in Anorc, Lovati osserva che “oggi il digitale è un mondo talmente complesso che bisogna tutti confrontarsi attorno a un tavolo”.


GENGHINI (ANORC): DIGITALIZZAZIONE OPPORTUNITA’ PER IMPRESE E PA

https://youtu.be/DgpqTrk3h0o

“Le nostre associazioni sono da sempre in prima linea per supportare le pubbliche amministrazioni nella direzione dell’informatizzazione dei processi” e “nella formazione del capitale umano. Un esempio vincente è quello di Regione Lombardia e Arpa, che oggi ci ospitano”. Lo afferma Riccardo Genghini, presidente di Anorc, a Palazzo Pirelli di Milano, in occasione del workshop ‘Firme, sigilli elettronici e identita’ digitale’, promosso con Aifag per fare il punto insieme su firma elettronica e Spid, ma anche, tra le altre cose, su fatturazione digitale e blockchain.

Menzionando la presenza al convegno di numerosi quadri e dirigenti, esterni e interni a Regione Lombardia, oltre a esperti del settore e manager di Lombardia informatica, Genghini rileva quanto la Regione stia investendo in nuovi strumenti digitali, come l’archiviazione digitale dei documenti e la loro protezione, oltre a firma e fatturazione elettronica. Strumenti che oggi sono già una realtà, e lo saranno sempre di più in futuro. Genghini spiega che oggi “nella pubblica amministrazione e nelle aziende in Italia, dove la documentazione digitale vale nettamente rispetto alla carta, l’identità digitale costituisce un’opportunità di avere il collegamento, tramite il sistema informatico, fra il documento utilizzato nei processi digitali e il soggetto a cui queste informazioni si riferiscono”. Per Anorc “la possibilità di avere questo nesso informatico all’interno della gestione di amministrazioni di livello nazionale, regionale, locale e delle aziende, rappresenta un’opportunità perché l’efficienza e la qualità dei sistemi informativi e dei servizi erogati potrà migliorare nettamente. Da qui nasce l’esigenza di fondere le nostre due associazioni, per lavorare in maniera sinergica nella direzione del digitale”.

“Regione Lombardia sta investendo molto nel miglioramento e nell’ampliamento dei sistemi informatici rivolti ad aziende e cittadini”, evidenzia Genghini, sottolineando che l’amministrazione lombarda “sta anche investendo nella formazione di quadri e i dirigenti della propria organizzazione per fare in modo che non ci sia un gap” nell’utilizzo dei sistemi informativi, al fine di “farli funzionare correttamente  nei rapporti con i cittadini e aziende”.

LISI (ANORC PROFESSIONI): TROPPE NORME DIGITALIZZAZIONE

https://youtu.be/wC9rHqRbh2k

“Le nostre pubbliche amministrazioni e i nostri imprenditori devono guardare agli strumenti digitali anche se purtroppo sono troppo regolamentati in Italia”. Lo evidenzia Andrea Lisi, presidente di Anorc Professioni, a Palazzo Pirelli a Milano per il workshop ‘Firme, sigilli elettronici e identita’ digitale’.

A margine del convegno, dove si è discusso di archiviazione digitale dei documenti, firma elettronica, Spid e fatturazione digitale, Lisi osserva che “il nostro Paese, anche grazie allo stimolo delle nostre associazioni, deve iniziare a regolamentare questi strumenti in maniera più flessibile, in modo da lasciare più libero il mercato di attrezzarsi pur garantendo i processi negoziali”.

I documenti informatici “ormai viaggiano su alti binari- continua Lisi- le firme si avviano sempre di più ad abbandonare la carta, e c’è bisogno di regolamentare in maniera molto elastica questi nuovi strumenti delle transazioni internazionali. I vari Stati, come stanno facendo in Europa, devono regolamentare questi strumenti in modo che le nostre pubbliche amministrazioni e le nostre imprese traggano giovamento da Internet e dal mercato globale, senza trovare ostacoli nelle normative”.

Circa la necessità di affidarsi a esperti, Lisi osserva che “come Anorc professioni da tempo stiamo cercando di costruire queste professionalità”. Oggi, rileva, “un avvocato non può non guardare al mondo digitale, e lo deve fare non passivamente ma da interprete, in modo che questo possa essere cavalcato dai suoi clienti, alcuni dei quali sono professionisti come lui, altre sono pubbliche amministrazioni, imprese che devono cavalcare il cambiamento attraverso le tutele offerte da professionisti che in maniera molto disciplinare sappiano confrontarsi con altre professionalità, come professionisti della privacy e della digitalizzazione”.

di Francesca Morandi

https://youtu.be/zqXysW4PPk8

ANORC-AIFAG SI ALLEANO PER ‘QUARTA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE’

In una prospettiva di “fare sistema” a sostegno della digitalizzazione dell’Italia si alleano due associazioni che sono enti-facilitatori della cosiddetta ‘quarta rivoluzione industriale: si tratta di Anorc (Associazione nazionale per operatori e responsabili della conservazione digitale dei documenti) che assorbe Aifag (Associazione italiana firma elettronica avanzata biometrica e grafometrica). Ne ha parlato Alessandro Selam, direttore generale di Anorc-Aifag.

Selam ha spiegato che si tratta di “un passaggio obbligato, in quanto da oltre un anno Anorc è entrato a fare parte dell’elenco dei portatori di interesse all’interno del Parlamento italiano, e quello che le istituzioni, in questo caso il governo, chiedono a realtà come Anorc è di manifestare una platea più ampia possibile rispetto alla materia che viene trattata dall’associazione”. Evidenziando che Anorc da oltre 10 anni è attiva nel settore, e “come da registro del ministero dello Sviluppo economico rappresenta i professionisti che si occupano della digitalizzazione e della gestione documentale e della sicurezza”, Selam ha aggiunto che “in accordo con gli organi direttivi dell’associazione Aifag, abbiamo voluto far convogliare le due strutture all’interno di quella che era la ‘sorella maggiore’, ovvero Anorc, dove è stato individuato un focus group dedicato alle firme e identità digitali”.

https://youtu.be/UDIB9lg3dSU

ANORC-AIFAG: TRAGUARDO SU SPID CON 3 MLN DI CREDENZIALI

“Sul Sistema pubblico di identità Digitale (Spid) è stato raggiunto un primo traguardo: abbiamo tre milioni di credenziali rilasciate”. Lo ha dichiarato Giovanni Manca, vice presidente di Anorc (Associazione italiana firma elettronica avanzata biometrica e grafometrica) a margine del convegno ‘Firme, sigilli elettronici e Identità digitale. Stato dell’arte e opportunità per il mercato’.

Si tratta di un traguardo “non in linea con le previsioni politiche dei governi precedenti”, ha rilevato l’ingegnere, precisando che “ci sono ancora molti punti da chiarire, uno di questi è il nuovo modello di business, che ancora non c’è, che può essere applicato ai provider dell’identità privati”. Per Manca vanno inoltre “risolti i problemi dell’identity provider pubblici rispetto allo sviluppo dei servizi” e quelli “delle tariffe, che sono dovute per legge ai service provider privati”.

 

https://www.youtube.com/watch?v=kV4Umkp54xI&feature=youtu.be

ANORC-AIFAG: FATTURAZIONE ELETTRONICA E’ IL FUTURO

“La fatturazione elettronica sarà sicuramente utile, ci vorrà un po’ di tempo per far entrare tutto a regime, ma ne deriveranno enormi vantaggi“. Lo ha affermato Luigi Foglia, segretario generale di Anorc. Foglia si è detto convinto che la rivoluzione digitale del fisco “porterà in enormi vantaggi per le grandi aziende”, in quanto “digitalizzando tutta la fatturazione, dall’invio all’offerta commerciale all’effettiva vendita all’incasso, sicuramente si potrà agevolare e velocizzare il controllo e l’efficacia di questi processi”.

Per i piccoli, ha continuato l’avvocato ed esperto di digitalizzazione fiscale, “si tratta di un passaggio epocale, un po’ più complesso da gestire”, ma, ha continuato, “spero che l’agenzia delle entrate e i commercialisti comprendano sempre di più l’importanza di questi strumenti e li supportino”. Si tratta, ha detto ancora Foglia, di “un percorso che l’Europa sta portando avanti, basti pensare che da aprile 2019 si dovrà fatturare in maniera elettronica alle amministrazioni pubbliche europee” configurando “un obbligo da parte di tutti i contribuenti europei”.

Un percorso “che andrà avanti e che darà l’avvio anche ai privati europei a fatturare con le stesse metodologie elettroniche”. “Un documento che contiene una serie di dati contabili, è necessario che venga trattato in maniera sempre più automatica- ha sottolineato Foglia- Cogliendo in maniera corretta questa opportunità, inizieranno così a emergere vantaggi operativi di non poco conto anche per le piccole imprese”.

“Spero che l’Agenzia delle entrare e i commercialisti comprendano che questi strumenti non rappresentano un peso ma una opportunità”, anche perché gli strumenti digitali avranno un impatto positivo anche nella diminuzione della burocrazia. “Sicuramente- ha spiegato il segretario generale di Anorc- diminuiranno il peso della burocrazia, sempre più automatizzata. L’informatica non riduce gli obiettivi di certezza giuridica e il valore probatorio della documentazione ma porta a una gestione automatizzata capace di velocizzare lo scambio e il controllo delle informazioni”. “Da gennaio con la fatturazione elettronica- ha concluso- l’Agenzia delle entrate avrà due anni in meno per poter effettuare i controlli perché sarà tenuta a effettuarli più velocemente e, ridurre di due anni le tempistiche per l’accertamento è sicuramente interessante”.

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