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ROMA – Artisti del Mali e di Cuba, del Burkina Faso e di Haiti animeranno le prime mostre del Museo delle civiltà nere che sarà inaugurato questa sera a Dakar nel solco di un’idea avanzata oltre 50 anni fa dal primo presidente del Senegal, Leopold Sedar Senghor.
L’edificio, di pianta circolare, è stato costruito nel centro della città grazie a un investimento cinese da 34 milioni di dollari. Allestite sale per l’arte contemporanea e prevista una sezione dedicata alla tratta degli esseri umani verso le Americhe. Una delle prime mostre, inchiesta e riflessione sugli orrori dello schiavismo, sarà ‘Memoria in movimento’ dell’artista haitiano Philippe Dodard. All’inaugurazione parteciperà il presidente Macky Sall.
Secondo il direttore del Museo, Babacar Mbow, l’obiettivo non è “commemorare” ma creare un laboratorio per le identità africane e “concludere la decolonizzazione del pensiero”. L’idea originaria era stata avanzata da Senghor nell’aprile 1966, in occasione del Festival mondiale delle arti nere.
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